la condanna dell'uomo socializzato nella società di massa: mai solo, sempre solitario. (T.A.)
in questa casa ti ho immaginato a lungo
qui ritorno adesso solitario
mi rallegro di questo:
posso finalmente andare in bagno
aprire la bocca e tirare fuori quello che ho dentro
così magari riesco a capirlo meglio
(o anche solo dargli una spolverata)
qui dentro sembra non esserci nulla
è buio e sento l'eco dei miei pensieri
ci lancio dentro un'amo
che catturi tutta la mia essenza
e tiro forte il mulinello
eppure la corda
per tutti i giorni di dicembre gira a vuoto interminabile
come se dentro me non ci fosse più nulla
un guasto elettrico che interrompe le allegrie
come se il saperti esistente e irraggiungibile
dissolva il mio respiro