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Friday, August 2, 2024

congegno

per orsolya


hai le mani lisce

come se il vento

(o le parole della gente)

le avessero lavorate a lungo

il risultato è una superficie calda

limpida e senza increspature

un congegno che congela il male tutto intorno

riscalda il nostro involucro

e ci mantiene idratati

 

a volte le usi per accarezzarmi

è come un’onda gentile

che travolge e ripaga tutto

ogni pomeriggio solitario ogni illusione di futuro

sembrava tutto ancora incerto e vuoto

poi sono arrivate le tue mani

quel tremore ai polsi

il senso di una notte

che ha dato forma e senso ai nostri organi

 

la lingua in cui mi parli

ha corso su corridoi infiniti

ero diverso prima di conoscerla

seduto alla tua tavola

colma di parole gentili e sguardi curiosi

ho mangiato una zuppa con i cavolfiori

(stavo quasi per versarla sul tavolo!)

come le tue mani come quella casa come quei volti

era colma d’amore

 

siamo stati nel tuo giardino

in un cinema in mezzo ai boschi in riva al mare

a cercare una lingua adatta

a dire quello che volevamo dirci

una lingua senza sillabe e

fatta di piante e foglie misteriose

che, se le lanci in aria

vorticano folli e non vanno giù

trovano un percorso allungano la traiettoria

 

che congegni misteriosi,

mi viene da dire,

queste foglie

che si arrampicano in aria

questo amore

che copre e alimenta tutto

e una strada trova sempre

questa necessità di mangiare insieme

la vita che è passata e quella che verrà

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