finalmente inizio a percepire
qualcosa di più chiaro
di un frammento di una frase
un pezzo d’orecchio in un campo incolto
e tutti i segni sul tuo viso hanno un nome
ricordi la prima notte nella nostra prima casa
abbiamo deciso di creare un giaciglio nel balcone
fatto di canne di bambù cuscini coperte
e un tetto di legno impermeabile
volevamo passare la notte lì
sentire il primo giorno arrivare
attraverso il flusso umano per la strada
i camion le voci i clacson
le preoccupazioni degli uomini mentre cercano di combinare qualcosa
che abbia un minimo di senso
siamo rimasti tutti questi anni
comodi a dormire in quel balcone
un carico di sudore lamenti risate in aerosol
pianti di amanti grida di tossici
abbiamo assorbito
in questi anni bisestili
mentre ci tenevamo stretti io, tu
e quel libro di modiano
senza paure né progetti
nel balcone della nostra prima casa
No comments:
Post a Comment