che sia novembre che sia giugno che sia marzo
il mio corpo elabora reazioni
a parole immagini ricordi
protende le sue mani poi le unghie le sinapsi
impara una nuova lingua
fatta di accenti ignoti e silenzi prolungati
una lingua che allunga ossa (csontok) e organi
un processo lungo, doloroso e irrinunciabile
ripete la parola linguaggio
questa parola che decide il destino (sors) della gente
e anche adesso da lontano (távoli)
è il treno vecchio (régi) che mi porta fino a te
la mia nonna (nagymama) non lo sapeva mica
che in certi luoghi del mondo finestra può dirsi ablak
ma tre minuti nella stessa stanza (szoba)
e avrebbe capito tutto quello che c'era da capire
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