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Monday, May 7, 2012




Visioni e Divisioni

 Ecco, erano finalmente stesi nel sacco a pelo, strettissimi tra loro, non costretti da nessuno, in quel magazzino abbandonatissimo all'ultimo piano del palazzo sulla cinquantaduesima che avevano occupato dopo essersi arrampicati per la bellezza di un centinaio di metri lungo il tubo di scolo, ubriachissimi. Era dicembre inoltratissimo e faceva un freddo cane perchè la finestra per entrare l'avevano dovuta spaccare con un portachiavi; quante volte lei lo aveva preso per il culo perchè si portava dietro quel moschettone di dimensioni insolite, che gli faceva venir giù tutti i pantaloni; bene, oggi era servito a qualcosa. Grazie a dio, a quel moschettone e alla loro deficienza, avevano un posto dove dormire; molto meglio della panchina della notte prima, in pieno Village, insieme ai barboni e ai ricchi di strada. Da giù veniva il suono della tromba del jazzista del locale di fronte, pieno di irlandesi tra l'altro, dove si erano scolati le loro dodici birre in due. Era una situazione di merda, ma era una situazione in cui erano insieme e per di più coperti, e per un attimo era come mettere una coperta sui tutti i maledettissimi problemi, ripararsi dal ghiaccio che portavano anche fra di loro, quei problemi, che lì per lì sembravano allontanarli e farli scazzare ogni secondo, ma avrebbero capito solo dopo, forse, essere materia prima della colla li teneva stretti.

   -Jackie ringraziava spesso il cielo di averla al fianco, a fianco a lui a nuotare nelle fogne in cui si era ritrovato dopo la morte dei suoi genitori, in quell' incidente in cui "qualche dio bastardo a lui non aveva risparmiato la morte" per dirla con parole sue; da quel momento, infatti, era rimasto completamente solo e senza il becco di un uccello; nessuno aveva avuto il coraggio di caricarsi della responsabilità di un ragazzo così "difficile", come lo aveva sempre definito suo zio Stan (quel viscido pezzo di merda-come lo definiva sempre Jackie-). Quanto a  Brenda, se  aveva deciso di scappare di casa e di rischiare tutto insieme a lui, aveva anche lei i suoi ottimi motivi, o meglio il suo ottimo motivo; il padre difatti non incarnava esattamente la figura del padre e dell'uomo modello; le alzava spesso le mani per alleggerire il peso della sua frustrazione e lei iniziava a temere che presto, se non se ne fosse andata, i loro nomi sarebbero finiti sul giornale alla pagina della cronaca nera, in un articolo intitolato tipo: "un'altra tragedia in una famiglia di Capecode"; già perché lei lo avrebbe di sicuro ammazzato con le sue mani; aveva immaginato più volte anche la scena: lo avrebbe colpito forte e ripetutamente in testa con la sua stessa mazza da baseball d' acciaio, quella firmata dal grande Ruth, intorno alle tre di notte; colpito alle spalle mentre guardava quegli squallidi spettacoli porno (abitudine che aveva già quando sua moglie era ancora  viva) pieni di donne asiatiche che cercano di eccitare i telespettatori dicendo porcate di tutti i tipi in un un americano stentato -cristo quanto le odiava- .-

Comunque ora i due ragazzi erano insieme ed era questa l'unica cosa che contava; Jackie, forse più di Brenda, questo lo aveva capito, se non fosse altro che perchè rifletteva sulle cose molto più di lei, e di tutti gli altri probabilmente.

   In quel magazzino c'era una vecchia tv che dormiva ormai chisà da quanto; era proprio di fronte a loro; lui si alzò e si avvicinò con pochissime speranze che funzionasse, attaccò la spina e fece per accenderla; d'un tratto apparve un'immagine nello schermo: orribile, uno scheletro in un sacco a pelo, proprio come quello in cui dormivano; c'era un piccolo problema: la tv era ancora spenta.
Deglutì e si girò verso di lei: lei era uno scheletro in un sacco a pelo; pensò che aveva bevuto qualche birra di troppo e si fiondò per avere la conferma che ciò che vedeva era frutto delle sue allucinazioni saltellanti, ma quando andò per abbracciarla si trovò in mano un cumulo di ossa; strano facevano proprio il rumore del legno.
Che cazzo significava? si era immaginato tutto prima, o si stava immaginando tutto ora? di certo il gelo era rimasto, anzi ora sembrava fare più freddo di prima, ogni tanto qualche pezzettino di vetro della finestra cadeva sul pavimento, e probabilmente ogni tanto anche per strada. Il freddo ora era insopportabile, le sue labbra erano diventate viola; la musica che veniva dal locale era assordante e le sirene della polizia si mischiavano alle urla dei barboni ubriachi: un concerto infernale. La sbornia iniziava lentamente a diventare paranoia e l'ansia gli faceva venire una nausea bestiale. Chisà se c'era un bagno in quel posto di schifo; cercare un bagno? ma cosa diamine mai gli passava per la testa? vomitò tutto per terra e quindi come se non bastasse si aggiunse anche il fetore. Era una situazione di merda, una situazione di merda e basta.


Giulio


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