Endorphine
(è solo una parentesi)
Solo un altro pò papà poi cambio strada. Si lo so che è una di quelle cose piacevoli che a lungo andare non porta niente di buono, si lo so. Anche la Ero era così, se ho giocato con lei solo finchè ho voluto non credi potrei farlo anche ora? Non ne capisci il significato. Tirare la corda per te non ha senso, credi che stavolta non cambierò strada in tempo? Beh non mi hai mai conosciuto più di tanto. Io sono il primo a decidere.
(Anche Jackie diceva così e poi hai visto la fine che ha fatto; credimi figlio mio in certi vortici non ci devi proprio entrare se non ne vuoi essere risucchiato, da certi tunnel non ci sono uscite se non quella finale, che fa un salto nel vuoto di mille metri, con i rapaci già lì ad aspettare il tuo arrivo al suolo.)
Lo so papà, non sono sicuro di riuscire a decidere stavolta, non ne sono sicuro neanche io, lo ammetto; ma il punto è proprio lì. Tu lo sai quanto ha significato e quanto significhi il rischio nella mia vita. Io ho bisogno, di rischiare. Non sono mai stato certo di nulla a dire il vero, ora te lo posso dire, ma questa è una delle poche cose che mi fanno sentire i brividi dell’emozione forte. La paura, la paura e la sfida. A parte l’amore, credo, sono queste le due cose che sono capaci di stimolarmi l’endorfina. La tua preoccupazione è giustificata ma credimi, le cose che ti devono preoccupare di me sono ben diverse da quelle che dovrebbero preoccupare rispetto ad un figlio qualsiasi e non mi chiedere perché. Sarà quando non mi vedrai più azzardare, quando non mi sentirai sparare cannonate contro il cielo e chi vi si nasconde dietro, quando mi vedrai fare le stesse cose dei figli dei tuoi amici e non mi vedrai più andare a mille all’ora sul filo di spago sospeso nell’aria, che ti potrai davvero preoccupare.
Ora io vado, stai bene papà, ma non ti fossilizzare su quel cazzo di divano questo fine settimana; ti do una dritta, la mamma mi ha confidato che le piacerebbe andare al parco naturale.
Giulio Caparrotti
No comments:
Post a Comment