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Tuesday, June 26, 2012
Una Storia Vera
Ricordo che ero solo un ragazzo
occhiali tondi ricci lunghi testa grossa
e pure il diastema
e le margherite ancora solo fiori ai miei occhi
ma Lello già esisteva
passeggiava onesto per la città
una rete a stringere il pallone
ed un paio di scarpe adatte ai prati verdi
Lello era un attore e pure bello
uno di cui innamorarsi in agosto
ma aveva perso l’equilibrio
e nessuno a dargli una mano per rialzarsi
Seguitava allora passeggiando
con la rete e la sua palla
cercando solo buoni compagni di calcio
in questo infame desolante viaggio
trovando solo sputi e derisione
in questo infame desolante circo
di uomini raffreddati dalla routine
a ridere della sua bellezza
E chi dimentica come questa gente lo trattava
Ogni adulto diventava un professore
alle prese con un ragazzo da quattro soldi
che non diventerà mai amministratore delegato della fiat
poveri, stupidi uomini biodegradabili
schiavi agonizzanti lucidando piante e lavando macchine
a brucare il terreno a cambiare il filtro dell’aspirapolvere
e ignorare uno come Lello
Non parliamo dei bambini poi
Crudeli come solo loro sann’essere
peggiori degli adulti
nel sentimento escludente
per quell’uomo dallo sguardo dolce
come l’amore che un tempo provò
ora evaporato per sempre
come la speranza che un tempo riposi
Nonostante la mia complicità
ricordo che non mi sembrava giusto coprirlo di scherno
abortire un uomo inerme
come solo pazzi e lumache sanno essere
ma comunque conta solo ciò che si fa
e non feci nulla.
ancora non mi era consentito
seguire la verità di Lello
Ora che sono diventato uomo
e sento di poterlo aiutare
Lello è morto per sempre.
Ci sono uomini e uomini,
momenti e momenti,
ritmi e ritmi.
(marco)
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