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Wednesday, June 13, 2012


La Città

La Città, di cui, non ho mai capito il perchè, non esistevano cartine (il che sarebbe stato opportuno visto le continue imprecisioni dei cartelli e delle indicazioni)  si snodava più o meno in questo modo: una piazza centrale, sempre gremita di gente, "Piazza dell'Indecisione", il posto dove tutti si incontravano e parlavano, molto spesso delle strade che avrebbero voluto prendere, molto spesso con una birra in mano, presa in un baretto piccolo piccolo, dove costava veramente poco; era per questo che era facile soffermarsi per molto tempo e continuare a bere e a chiacchierare fino a tardi, sembrava la tipica piazza di un paese di mare.
da qui, partivano un certo numero di vie, alcune principali:

  "Via della Presunzione", dove la gente non ascoltava mai la gente e riusciva a sentire solo l'eco della sua voce, come se fosse la risposta alle sue domande; questa portava dritta al "Quartiere dell'Ignoranza", era la via più facile da prendere e più veloce;

  "Via dell'Umiltà", portava nel "Rione della Saggezza", ma bisognava fare un mucchio di casini per percorrerla, ardua e tortuosa, bisognava avere una specie di carro armato per arrivare a destinazione;

   "Via del Sogno", portava nel "Quartiere dei Miserabili", pieno di artisti di strada, venditori di coltelli senza manico, ragazzi squattrinati con le tasche piene zeppe d'erba e ragazze con vestiti poco impegnativi e dannatamente belli, addobbate con collane e braccialetti di plastica dalla testa ai piedi di quelli che con dieci euro ne compri una quindicina...lì la musica non mancava mai. Sembrava la strada più bella ma nessuno di quelli che conosco mi ha detto di averla percorsa tutta; si dice che ci sia chi lo ha fatto, ma di persona non ne ho incontrato nessuno;

  "Via del Successo", era quella che generalmente percorrevano le macchine sportive e quelli con le cose costose poggiate sulla loro persona/lità per appesantirla, portava diritti al "Quartiere dell'Ego"...l'isolato prima di "Rione della Solitudine";

   "Via dell'Amore", non so perchè ma avevano deciso di chiamare così la parallela di via del successo, ma non c'era nessuna traversa che le collegasse e in quanto parallela, non confluivano mai;

    "Via della Religione", era quella che, come via della presunzione era molto facile da prendere, non si pagava lo straccio di un pedaggio, non c'era mai la ztl...infatti molti decidevano di prendere quella quando non sapevano quale prendere...un sacco di incidenti su quella strada, e si dice che porti a casa di dio;

   "Via della Pazzia", una strada lunga e dritta che non si è mai capito dove portasse perchè i pochi che l'hanno presa, in città non si sono mai più fatti vedere e di indicazioni manco a parlarne;

   "Via dell'Immagine", la via più piena di vetrine che abbia mai visto; mi è capitato di percorrerla a volte, giusto per curiosità , ma tutte quelle luci e quei manichini mi mettevano la nausea e tra l'altro, è una strada che più vai avanti, più mi è sembrato che si restringa, sempre più difficile da percorrere, ma se vai in fondo puoi farti una bella passeggiata per il "Quartiere della Nostalgia".

  Ripeto, la piazza era gremita di gente, sempre; molte di queste persone rimanevano semplicemente a guardare quale strada prendevano gli altri, discutendone, ed era una buona occasione per stare sempre in compagnia,

altre, pur non avendo preso una strada, in piazza non le si vedeva mai.

Giulio

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