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Monday, June 18, 2012


Tre poesie per un periodo


ecco la mia disperazione
la disperazione di aver paura di parlare della propria disperazione
per non turbare la mamma
o non sembrare sembrare sembrare ho dimenticato cosa
ma ora che gli argini si sono rotti
sciolgo le braccia cadono i guinzagli

ecco la mia disperazione
posso consegnarla ai semafori che lampeggiano
e ai cani rotti del canile
capiscimi nel tuo abbraccio di acqua e terra
non dimenticarti che voglio dimenticare
persino te se necessario

ecco la mia disperazione
andare in corto per le giornate troppo lunghe
meglio dimenticarsi di non dimenticare
tutto andrà per il meglio ci hanno detto i catechisti
ho paura del buio
da quando mi ricordo le cose

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Diciannove agosto e niente si muove
Nella mia camera come nel mio continente
Il vento non soffia, ma trascina polvere
Sui miei capelli sopravvissuti al ferragosto
La Borsa perde un altro sette per cento
Andremo tutti a piangere in biblioteca


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Perché sono giorni così
E gli estranei son tantissimi
Con alcuni ci sono cresciuto
Di altri conosco indirizzo genitori codice di previdenza sociale
insospettabili fattori arano i campi con le bestemmie
e gli emarginati della mia città sono quasi tutti morti
e – ancora peggio – i superstiti hanno perso il coraggio dei bei tempi

certo ne accadono di cose stupefacenti

Perché sono veramente
giorni così
e la gente in metro aumenta sempre di più
ogni volta ci sbatto contro e mi sbuccio i gomiti e le ginocchia e lo accetto come una tassa
E ieri sera il comune regalava cibo alla gente in piazza
E voi a capodanno già emigrerete nelle vostre seconde case
Certo ne accadono di cose sorprendenti,

mi sento dire mentre dormo


(marco)


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