Reading List

Wednesday, December 25, 2019

valore

senza volerlo ci state insegnando qualcosa.

il valore di tenere per te le proprie gioie.
i piccoli successi.

ci state insegnando questo
il valore di una eco di uno sguardo in un cinema
intraducibile non scomponibile in pixel

il valore di tenere per te i propri dolori.
le piccole ansie.

ci state insegnando questo
rinchiuderci nel nostro silenzio
voglio muovere le labbra e parlare solo a te

raymond carver non può vederlo e questo è un bene
fuori dalla trincea un esercito moderno
condivide e mostra ogni centimetro
fotografano il cibo.
le loro sopracciglia.
ogni luogo che visitano.
non ti accorgi di quanto il tuo bel viso
abbia perso ormai il sorriso
un costante universale trumansciò

ed io lo benedico il mio disgusto
forse non tutto ancora è perso

con queste ansie di esistere vi condannate all'irrilevanza.

ci state insegnando questo
il valore di avere qualcosa da dire
con il cuore e con la voce

il valore di custodire tra le mani senza parlare
qualcosa che esiste solo per te
o che solo a una persona vorresti regalare

Monday, December 23, 2019

bocca

il vento non si mostra
non parla mai
mi sembra che allontani sempre tutto
adesso vedo una nave incagliata sulla costa del tuo paese

sembrava me

prima ti pensavo
con ogni goccia del mio sangue
adesso ti ricordo
con la bocca dello stomaco

Friday, December 13, 2019

bravi ragazzi prudenti

li vedo gestire le forze calcolare le distanze le parole i gesti
propendono decisamente per un uso ragionato delle
risorse
una deviazione di rotta se allunga il tragitto non
è più ammessa
un amore improvviso se parte con paure distanza insonnia non
vale la rincorsa
i miei coetanei sono diventati questo
tragiche prudenti lumache
mi fanno sentire capace di odiare

ieri mi sono tagliato i polsi nella metro
con l'ultima pagina del mio ultimo libro
quattro lettere sopra niente più
chiedevo aiuto ma non c'era nessuno intorno
vedevo lei soltanto
seduta composta dieci sedili più in là
splendida gola ti hanno tagliato le corde vocali
ha allungato le braccia ma non ci arrivava
il treno stava per frenare
e non si è voluta alzare

Friday, November 29, 2019

la costituzione russa

legge la costituzione russa
davanti a millecinquecento poliziotti
l'assetto antisommossa li rende così deboli
sono tutte queste accelerazioni
che frantumano i suoi organi

insegue l'amore nei luoghi pubblici
la piazza ora è tutta l'Europa
il suo salotto senza camerieri
ogni fermata della metro
gli sguardi lontani che riceve

gli hanno detto /se non hai scritto almeno 50 racconti
non sei uno scrittore/
è fermo a 49 da tanto tempo
e fino all'altro giorno credeva di aver trovato
il suo adorato numero cinquanta



Saturday, November 23, 2019

natale


il nostro prossimo natale
Lo assemblano gli operai lungo le strade
scavalco muschio e luci intermittenti
(fumarci sopra sarebbe scenografico)
e quanto ti assomiglia
questa festa di consumo evanescente
che si scioglie quando piove
e non capisce quanto vale una parola
laboratorio con una sola cavia
- sempre la stessa, che non muore mai -
ma la festa è finita la gabbia si è aperta
e corre lontano verso feste più autentiche e sincere
qualcosa che non sia
il nostro prossimo natale
quello che assemblano gli operai lungo le strade

Tuesday, November 12, 2019

cosa è stato

per giovanna

cosa sono sulle scale con una donna tra gli alberi
ogni giorno lo so
nel mio senso diverso
che poi incido con i gesti sulla pelle

intanto posso dire cosa è stato
è stato un precipizio una mappa deformata dal fuoco
un inseguimento senza film
un aereo che non ricorda più come si atterra

avere nove dita e non ricordare
dove sia la decima
è stato qualcosa del genere
qualcosa di diverso

finisco per odiare aree geografiche oggetti usati svincoli della tangenziale
la domanda basilare non è più quella
ogni giorno sempre più diventa:
a cosa serve?

Thursday, October 31, 2019

qui

qui non fallisce mai nessuno
pedoni platani municipalizzate
i tuoi organi non hanno procedure da seguire
e se sommi le nostre storie
beh, è una tragedia continua
un festival di tempo perso e frasi stinte
eppure qui
qui non fallisce mai nessuno
se cercate uomini e donne stabili
che sanno cosa chiedere a questi nostri pomeriggi
avete sbagliato il tempo
in questa palude non ci sono alligatori
è un deposito di sprechi e tempi morti
eppure a sentir loro
qui non fallisce mai nessuno
lo leggo sui muri lo decifro dalle voci
le loro mani i vestiti i desideri
non sanno più parlarsi
sono degli specchi crepati
ed è folle e suicida e sanno che è falso
che vivere così è una intossicazione alimentare
eppure ancora ripetono solenni
qui non fallisce mai nessuno

Monday, October 21, 2019

nella moderna lingua greca

nel millennio del nostro scontento
siamo migliaia di isolotti
che finiscono con la esse
e non hanno nulla da fare

nella moderna lingua greca
l'infinito non esiste
è stato eliminato dalle tue maree
dai tuoi colonnelli di merda

e quel che un tempo era l'infinito
adesso è scialba terza persona
spettinata e senza coraggio
una theresa may incastrata in un libro di grammatica

forse lo sapevamo già da tempo
ma sentirmelo dire a bruciapelo
da questa gelida insegnante
fa ugualmente male

una specie di differenza tra sogno e telefonata

se solo mi fossi svegliato prima
non le avrei mai rivolto la parola
esistevano persino dativo e primavera
e i suoni delle lettere erano diversi, credimi

pensavo avessero un senso migliore
ma forse era l'ultima illusione
prima di rispondere al telefono

qui corsivi valute giornaliste investigative
tutto cambia e si estingue
nell'istante che è passato

ma io scrivo ancora con la carta
e mentre vado al largo
rimango felicemente fermo
per un altro cinquantennio
al mio infinito greco antico

Saturday, October 12, 2019

clown

in un'isola fuori stagione
in una scritta su un muro in tangenziale
in una spiaggia lontano da casa
a prescindere dal luogo
in cui mi sono abbandonato
le regole del gioco sono
non pensare mai alla verità
figuriamoci dirla ad alta voce
se lo fai ti trasformi in un problema
per cielo terra e comparse circostanti
ogni clown lo sai bene
ha un naso rosso
e grosse scarpe arrotondate
e non sa mai quando fa ridere
o quando ridono di lui
sapevo convivere con questo dubbio
fino a poco tempo fa
le leggi del vestiario subiscono modifiche
ma la regola centrale è sempre la medesima
quella forma di violenza
di abbandonarsi non temere e fare festa
dimenticala in fretta
e guarda fuori dalla finestra
si è inaugurato un deserto
e i senza cuore lo chiamano silenzio

Wednesday, October 9, 2019

non esistere, per favore

esistere è un compito complesso
si articola in tentativi lunghe attese e pazienza
tanta pazienza.
ho visto piante crescere più rapidamente di te

esistere non è programmare tutto
servono nervi saldi e fiducia nei primi pensieri
sono gli unici ancora non sporcati
dal catrame di paure e vecchi inciampi

esistere è cadere e mentre lo fai
riprender l'equilibrio
se torno in via delle egadi
vedo piante e alberi più solidi di te

esistere è un ciuffo di regole
si può ridere di tutto, anche di chi non ha i denti
se lo fai con comprensione e gentilezza
e allora io rido di chi non sa cadere

e guardo che bello il panorama di domani

Wednesday, October 2, 2019

cameriere

per m.r.

saprei immaginare epiloghi migliori
per tutte le nostre storie di ragazzi
abbiamo partecipato a concorsi
senza vincitori ne’ medaglie
e cercato musica
dove non poteva esserci un bel suono
il tutto senza apparirci una perdita di tempo
i mari le montagne le parole d'amore di mia madre
erano tutti sotto le unghie quel mattino
ed io sono il cameriere che non sono
le braccia dondolano le onde sulla costa spagnola
provo a chiuder le finestre
prima che il giorno e il tuo profumo
colino fuori
ma hai bevuto l'acqua di tutti i fiumi sporchi del mondo
ed io sono troppe cose tutte insieme
Marilyn
vorrei essere la storia che truman scrisse per te
il tuo trucco sciolto le cose futili
una nota di violoncello un cane lagotto romagnolo
quanta importanza hanno le cose futili, Marilyn
è una vita che me lo ripeto

Monday, September 30, 2019

discorso all'ufficio reclami a.m.a.

più mi sento spento
più so far ridere la gente
i miei disordini
le loro conseguenze
 - li amano tutti
a parte me -
ho perso l'ordine corretto
di tutte le parole
me le hai intrecciate tu una frase per volta
erosione delle rocce
grotte libanesi
inizio autunno
acqua abbraccia ossigeno
stanza senza finestre
ho del nastro nero sugli occhi
non riesco a toglierlo
guarda le mie braccia
sono diventate corte
non sanno raccogliere più nulla
gli ingenui pensano sia l'amore
il calore che le brucia

niente di più falso

è il linguaggio
il pericolo mortale

Tuesday, September 17, 2019

estate 19

è la ripetizione
il suo valore, una magnifica canzone
è dolce e nutriente
un telo bianco trasparente
la mia estate inizia domani
guarda come ti tremano le mani
non mi vergogno di niente
le mie parole il tormento di chi è assente
e se ripensi alle sensazioni
ti ripesco miliardi di ragioni
in quello che a te sembra solamente
una piazza senza gente
è la ripetizione
il suo valore, una lontana suggestione
è ancora dolce è ancora folle è un paradosso
e io rido forte e le inciampo addosso

Friday, September 6, 2019

6/9 - 9/6

cosa vorresti chiedere
ai venerdì che ritornano
sei nato questo stesso giorno
era ora di pranzo
ed era sempre un venerdì
a un certo punto per la strada
hai messo gli organi sul tavolo
è tutto quello che ho
hai detto alla sconosciuta in fila
non metti crema solare
non prendi l'ombrello quando piove
e non temi addii vertigini e mal di cuore

da un venerdì all'altro
arrivi e sconvolgi i suoi piani
ne vai fiero non ti importa
e quando la guardi dici solo
è tutto quello che ho
un giorno prendilo se vuoi
cosa altro potresti chiedere
da quel venerdì a quest'altro
è stata una collana di fortune e qualche bell'inciampo
al massimo prendi un foglio e scrivi
"prometto di rispettare i tuoi ritmi i tuoi tempi le tue velocità"
e poi ci riesci e tutto migliora ancora un po'

Wednesday, September 4, 2019

//

nessuno ride più alle mie battute
ho dimenticato l'ordine corretto delle parole
me le hai mescolate tu
poco per volta
l'erosione delle rocce
l'acqua che consuma l'ossigeno
nella stanza senza finestre
ho del nastro nero sugli occhi
non riesco a toglierlo
le mie braccia sono troppo corte

Monday, September 2, 2019

/

i discorsi impersonali il governo della terza persona
la voce lontana poi vicina poi ancora lontana
un ponte lungo da attraversare
io ho le scarpe consumate proseguo scalzo
se tu me lo permetti
le dita più le allungo
più vado a fondo
il governo è in attesa di un televoto
poi anche lui potrà partire
ed io dove andrò
casa mia non è qui
non è dove sei tu
nè dove sono nato

l'unico posto che ho

quel punto ben preciso
dei nostri sguardi e discorsi

in tutti gli altri momenti
a me sembra di essere
un senzapatria

Sunday, September 1, 2019

ripetizione


d'inverno sei il mio freddo 
d'estate il mio calore
tutto quel che ti spaventa
io lo trovo straordinario
ogni volta che tu temi
difficoltà e future implicazioni
io cresco di qualche centimetro d'altezza
una pianta grassa che non muore mai
è un lavoro faticoso e duro
credere nell'equilibrio di due teste
e in certi modi di guardare
che non si possono comprare
è una forza che ti cresce dentro
può essere più rapida o lenta
punte di amaro e lampi di dolce
ma non si può arrestare
e come un cambio di stagione
il mesi di gennaio ritorna
e tu lo sai cosa sei d'inverno
ma facciamo che te lo ripeto
d'inverno sei il mio freddo
d'estate il mio calore

Saturday, August 31, 2019

rosa

una strada accidentata
tra boschi ombre e ripide discese
mi sono ferito in più punti
con la spina della stessa rosa
il dolore che ho provato
non è stato acuto o lancinante
è sembrata più la sensazione di chi capisce
che ancora non si fidano di te
almeno non del tutto
servono prove per quello
e il tempo che dai e continui a dare
fino a quando non hai più dolore
quando piove non sembra più
di corrodermi le ossa
e la cicatrice è stata spinta via
da tutti i miei perimetri

Friday, August 30, 2019

capodanno

ogni volta che ti parlo
dentro me si inventa un capodanno
faccio buoni propositi
smetto di fumare vado in palestra proteggo chi posso
e i miei organi sono loro 
il mio garage di cadillac brillanti

ogni volta che ti parlo
mi illudo che un nuovo periodo
più sereno
al sapore di lavanda e terriccio e acqua di mare
senza interruzioni e piccoli tagli tra le dita
precipiti in soggiorno

ogni volta che ti parlo
ritorna quell'odore
l'odore che fanno le comete quando passano dalla finestra della tua camera
poi si fa giorno
la conversazione finisce
e per un po' è già gennaio

Monday, August 26, 2019

stanza

tutte le mie parole
una sopra l'altra
salgo in cima alla collina
per una visuale differente
e trovare ancora una volta
la combinazione giusta per disinnescarti

ma tu eri lì da un pezzo
anche se hai paura di avanzare 
sei finita di nuovo nel mio centro
con la migliore delle tue camicie rosse
quella con le piume disegnate
e il trucco rovinato dalle lacrime

e sono sollevato
a tre centimetri di distanza
ho sempre ritrovato
il tuo cielo nella mia stanza
quest'inverno ti ho fatto un piccolo foro nella tasca
e aspetto e mentre ti guardo

tutta la paura cade via

Sunday, August 25, 2019

carlo delle piane e altri demoni

per carlo delle piane (1936-2019)

Era la fine di un'estate, un po' come la fine di un amore quindi, le stesse sensazioni, e nel frattempo mi trovavo in via Aquileia. Lì giaceva un grosso albergo piuttosto ben frequentato, devo dire. Un Mercure. Ci andavano sempre i genitori di Giorgia e mi dicono di averci visto dentro anche Dario Argento, Abatantuono e vari altri mostri. Io personalmente non ci ho mai visto nessuno, tranne una volta Carlo Delle Piane con un braccio ingessato e in canottiera davanti l'ingresso a fumarsi una sigaretta. Uno con una Smart si è fermato e gli ha chiesto come andasse. Lui ha risposto con garbo come in quel film quando chiedeva le patate bollite e la macchina è ripartita. Sembrava pesare sette, otto chili, non di più. 
Tornavo a casa e avevo questo Mercure di fronte quando avevo sentito il piede scivolare su qualcosa di lucido, un pannello, qualcosa. Ho abbassato lo sguardo e ho visto una specie di Polaroid grigia. Era un'ecografia. C'era scritto su "Claudio" e mi parve di non capire una cosa banalissima su quello che era accaduto, qualcosa che riguardava qualcuno che doveva aver perso questo importante documento ed era piuttosto imbarazzante per me, era come vedere nelle viscere di un'estranea, spiarla nella più profonda della sua oscurità. Violare quel buio cosmico. Quell'universo intramuscolo che non puoi scacciare con una torcia ma solo con il bisturi o con strani macchinari e liquidi freddi da spalmare sull'epicentro di quei movimenti tellurici sotterranei.
Ho pensato a quando ero io lì dentro, e al fatto che in quel tempo anche tu eri lì rinchiusa come tutti i miei amici o quasi. A quanto poteva risultare semplice ristagnare lì dentro. A quanti miei amici ancora ci vivono da quelle parti, in quella che alla fine può essere anche vista come una galera, nove mesi con la condizionale non ce li leva nessuno e poi qualcuno ci paga la cauzione e ci scioglie in questa lunga penisola di poeti e psicopatici, politici e pescivendoli, tutte cose che cominciano con la P, tutte persone che si somigliano Paurosamente. Avrei voluto andare a ritroso verso di te fino a ritrovare un'ecografia di tua madre e vederti prima di ogni altro. Sarebbe stato bello, sarebbe stato scoprire qualcosa di te che ancora non so.
Forse era il caso di rintracciare la proprietaria di quest'oggetto. Non era un oggetto qualsiasi. Ed era profondamente suo. Avevo deciso di farlo ripercorrendo via Aquileia alla ricerca di qualche fiocco azzurro, ma sarebbe stato troppo facile forse, non mi illudevo di trovarne. Dall'ecografia non riuscivo a capire il mese di gravidanza. Però sembrava bello grosso, Dio mio quanto era grosso, più di Brunetta e di quel nano che fa lo stuntman in america. La data dell'ecografia era il sei settembre e quel giorno era solo otto. C'erano speranze.
Di fiocchi comunque non ce n'erano lungo via Aquileia. Ho chiesto anche a qualche portiere ma niente, uno mi aveva detto di una signora ma aveva partorito la settimana scorsa e comunque era una femmina. Nel frattempo il tramonto era arrivato di schianto. Continuavo a muovere questa polaroid nelle mani. Ha squillato il telefono. Eri tu. Mi chiedevi dove ero ed io te lo dicevo ma tu non mi credevi e riattaccavi. E mentre lo facevi in fondo scorgevo una fila di station wagon oscure con sigle strane che venivano riempite di valige e altri oggetti da un gran numero di servitori vestiti eleganti. Lo facevano con silenzio e in tono dimesso, come se questa cosa proprio la dovevano fare ma era meglio sgombrare il campo il prima possibile. Guardavano il più possibile a terra, come un cane umile che conosco molto bene. All'angolo della strada un furgone era appena stato chiuso. Avevo avvertito chiaramente lo sbattere delle portiere degli addetti al trasloco che lo avviavano e tutta questa gente in pochi secondi aveva riconsegnato la solitudine a questa strada. 
La casa era una villa. Con un giardino che era il sogno di ogni cane del canile, pure di Balto, povera stella. Così ben curato, molto meglio dei miei capelli, che a loro volta sfiguravano con quelli della signora che era in piedi su quel prato verde. Abbracciata da quello che immaginavo fosse suo marito, la vedevo prima tenerlo per la cravatta, aggrapparcisi come un'ancora metropolitana, poi crollargli addosso, precipitare come un Punta Perotti umano tra le braccia di quest'uomo altrettanto pericolante. 
Avevano lasciato la porta aperta, potevo intravedere il corridoio vuoto, la libreria vuota, le pareti vuote, tutto svuotato di un significato che fino a poco prima doveva ancora esserci, ne ero sicuro perché questa sembrava una fuga improvvisa, una casa devastata da uno tsunami improvviso e invisibile, che aveva cambiato tutto.
Adesso eccoli fuori, sulla strada, aggrapparsi l'un l'altro e tirarsi dietro il cancello stancamente e trascinarsi nella loro berlina scura senza mai parlare. Anche la Mercedes è sembrata cercare di fare il minor rumore possibile e non era una tedesca virtù di fabbrica ma una sincera premura per il proprio padrone triste, lo garantisco. Erano andati via. 
Ormai era tardi ed ero rimasto solo io fuori dalla villa e su tutta via Aquileia. Era il caso di tornare a casa, mi stavo dicendo, per scoprire se avevo ancora una fidanzata o c'era solo il cane, che già era qualcosa almeno. Intanto mi fissavo i piedi, e poi i piedi del cancello e quelli della villa intera, e nella tasca di destra avevo ancora l'ecografia ma in quella di sinistra ora c'erano tutte le risposte di cui avevo bisogno racchiuse nel fiocco azzurro che avevo raccolto ai piedi del cancello, e mentre lo cullavo tra le mani pensavo alle origini dei secondi nomi, a quanto fosse probabile che quei due riprovassero ad avere un Marco Claudio o un Paolo Claudio o un Lucio Claudio, perché, qualunque primo nome quel bambino avrebbe avuto, io quella sera ero piuttosto sicuro di quale avrebbero scelto per secondo. 
Intanto le luci si accendevano al Mercure. Carlo Delle Piane starà cenando con il braccio buono che aveva a disposizione, e magari su rete quattro davano qualche vecchio suo film e chi lo sa cosa gli sarà passato per la mente mentre guardava una versione ormai passata di sé stesso, con la pelle più liscia e le braccia integre. 

Friday, August 23, 2019

libretto di istruzioni

le mie autodifese
non funzionano con te
se uccido quella mosca al primo colpo
forse ti incontrerò
ancora un'altra volta
le lancio contro un libro
e lei non vola più
così potrò farlo io
io che sono il suo carnefice
parlo sempre troppo a lungo
e le mie autodifese
non funzionano con te

girasole

se cammino questa notte
al buio d'agosto
sento la mia estate che si sbriciola
converto il vento che viene dal mare
nelle carezze che non ho
sai che sogno questa notte
un'infermiera scalza e senza scrupoli
che mi tagli la lingua mentre dormo
e accenda una candela
che sciolga tutti i miei pensieri
certi pesci
a me sembra sempre di riuscire ad afferrarli
mi rallegro presto  (sono come un girasole)
e proprio in quel momento
me li sento scivolare dalle mani

Tuesday, August 20, 2019

domanda

che cos'è l'amore
le sue forme il contenuto
il luogo in cui si nasconde
tutte le scale di roma se lo chiedono
i marciapiedi i platani ampi
le voci lontane che scivolano dal gianicolo
più che un luogo è un sentiero stretto
senza mappe nè cartelli
non conosce asfalto
è pericoloso e ti fa male
deve esserci dolore paura e sofferenza
per gran parte del tragitto
altrimenti tutto si riduce
a una stupida passeggiata nel parco
se non sanguini tra i rovi
non è realmente amore
e quando credi di essere arrivato
per un attimo coincide tutto
ed è una meraviglia
poi devi ricominciare
c'è sempre un po' di strada da fare
per un altro di quegli attimi
e mentre arranchi
alla tua destra puoi vederla
un'autostrada spianata e ben servita
un encefalogramma piatto di grigio asfalto e zero curve
nessuno si è mai fatto male lì
proseguono freschi e sorridenti
nei loro eterni argentei rettilei
ma tu prosegui zoppicando e ti ripeti
è normale che non soffrano
i loro polsi sono immobili

Saturday, August 17, 2019

lince

sono tre giorni che sembra domenica
ma tu
tu assomigli sempre a una lince
che nella foresta si nasconde
e copre gli occhi con le dita
ed io
io con te sono uno di quei robot di Belfast
che piano aprono le portiere delle autobombe
un millimetro al minuto
il tempo non è mai sprecato
per una inesorabile magnifica conquista
e tu
anche tu lo senti quel miracolo
e quando esci piano dalla tua foresta
ti faccio una foto all'improvviso
è l'unica maniera per fermare
gli attimi brillanti che mi dai

Friday, August 16, 2019

una foresta vergine


è una enorme città deserta
il canto degli uccelli a rompere il silenzio
è una foresta vergine
di parole e sentimenti
se potessi disegnare
i miei panorami interni
vedresti solamente mezzo cuore
e se provo a dire una parola
ecco che muore l'aria nella gola
è questa la condanna
di chi sogna ad occhi aperti
è in eterno movimento
riconosce l'amore e gli va incontro
non tollera noia e ritmi bassi
disegna solo il lato sinistro
e sempre cerca la tua mano alla sua destra

Thursday, August 15, 2019

la lingua migliore - III

la mia lingua migliore
la parlo quando ti guardo ridere
per una mia frase

la mia lingua migliore
la parlo quando mi guardi senza dire nulla
e non riesco a pareggiare il tuo silenzio

la mia lingua migliore
la parlo quando mi addormento
e tu sei la farfalla che mi insegue

la mia lingua migliore
la parlo quando non sono con te
e cerco la tua mano alla mia destra

la nostra lingua migliore
mentre sorvolavo la tua isola
mi è venuta in mente:

sentire che è tutto naturale
essere sempre a sud di qualcosa
e starci dentro bene

Wednesday, August 14, 2019

la mia lingua migliore / parte II


la mia Francia del sud 
il mio orientarmi
con le diverse increspature delle tue labbra
hai preso le due migliori onde
di tutto il sud Sardegna
e te le sei disegnate sotto il naso
quando tu sei in casa
queste strade francesi
per me son tutte deserte
se mi guardi dentro
cosa trovi
quanti tuoi oggetti parole baci timidi
un numero crescente di fototessere e brani musicali 
e poi sempre ancora lei
a circondare arterie e polpastrelli
la mia lingua migliore
che solo con te posso parlare

Wednesday, August 7, 2019

gli aeroporti


gli aeroporti
quei quattro occhi
la fiera di Roma
sono spazi ampi e pieni di storie
sta tutto lì
coprire lo spazio
che separa quei due punti
tu sai come si fa
mi hai detto
non sarà semplice
ti ho risposto
pensa tu che fesso 
chi baratta il semplice col bello
sta tutto lì
nemmeno te ne accorgi
e con la tua risata fresca
hai azzerato ogni distanza

Sunday, July 28, 2019

isola


il pensiero di lanciarsi da un aereo russo
atterrare con un paracadute
sul tetto del ristorante sardo
dove stai cenando
un festival di x e vocali povere

entro in sala slalom tra i tavoli
mi riconosci ti alzi mi dici
scusa se sono di poche parole
io che dico non fa niente
i tuoi silenzi di oggi han più vita di quelli di ieri

ti scrivo su un tovagliolo
perdona le parole superflue
studierò solo tutto il resto
quello che fai come mi guardi dove mi porti
il modo in cui mi osservi nelle foto

mi guardi darti un bacio fuggire dalle cucine
scomparire tra le strade dell'isola dentro l'isola
tu sorridi leggera
e senza dire nulla prendi dal cassetto
una tua foto da bambina

Thursday, July 25, 2019

1929 - 2019

sotto un arco, ora lo so
può succedere di tutto
garcia lorca lo ha perso sotto un arco
un venerdì dei morti
io ti ho ritrovato sotto un arco
un martedì di luglio
la incido su un tovagliolo
come le storie più importanti
ti sei tolta la musica dagli occhi
me l'hai poggiata tra le mani
siamo rimasti così all'estero
con il rombo del mare
e una combinazione fortunata
di inspirazioni ed espirazioni
se sai attendere a volte vinci 
periferia romana linguadoca-rossiglione
i panorami ce lo ricordano
sotto un arco, ora lo so
può succedere di tutto
garcia lorca lo ha perso sotto un arco
un venerdì dei morti
io ti ho ritrovato sotto un arco
un martedì di luglio

Monday, July 22, 2019

desiderio

non ne ho altri
vorrei svuotarmi le tasche
sul tavolino basso all'ingresso
vorrei poggiarci sopra
tutto quel che abbiamo
soldi chiavi telefoni timori vergogne ansie
vorrei uscire di casa
e fare due passi fino alla porta di casa tua
vorrei lasciarti la prima parola 
suonare il campanello
e attendere in silenzio
che ti affacci alla finestra

Sunday, July 21, 2019

la mia lingua migliore

il mio piano
frammenti di mercurio
tra le pieghe delle mani
se mi guardi dentro
cosa trovi
quanti tuoi oggetti parole baci timidi
e la mia lingua migliore
che solo con te posso parlare
il mio programma
ti incontro ogni giorno
per caso per la strada
mentre vai dal dottore
se mi guardi negli occhi
ci sei sempre tu riflessa
la mia lingua migliore
che solo con te voglio parlare

Monday, July 15, 2019

specchi

tolgo tutti gli specchi
li sradico cancello butto via
da pareti esofagi corridoi
come fossero tutsi
rimango ore fermo in piedi
è tutto piatto liscio e senza luce

tolgo tutti gli specchi
ci appendo le mie parole le mie rughe sulla carta
l'effetto è il sangue nelle arterie
più definito più profondo
rimango in piedi tra le mie sillabe interne
per la prima volta
non so smettere di guardarmi

Saturday, July 13, 2019

cane

a detta di tutti sono le più belle
abbronzatura balenciaga scollatura
questo compito di ridere sempre
credono nasconda il terrore che hanno
ti guardano e si aspettano che rida
a ogni frase piatta e senza peso

alle loro spalle c'è un grande prato verde
quei fili d'erba sono adorabili
la mia foresta umida e discreta
queste idiote continuano a parlarmi
mentre io penso al mio cane morto
che si ostina a non tornare

parlano velocissimo
vogliono vendermi ogni centimetro di loro
ma alle loro spalle c'è un grande prato verde
quei fili d'erba sono adorabili
ho pensato di cercare un nuovo cane
ma ho paura che poi lui ritorni
e mi sorprenda in camera
con il mio nuovo cane vivo

gli spezzerei il cuore
come lui ha fatto con me
in una pausa pranzo
di inizio primavera

meglio aspettare un altro po'
magari queste indossatrici vanno via
lui spunta fuori da questi fili d'erba
e ritorna da me

Sunday, July 7, 2019

roma

se ami le storie
gli intrecci le vicende gli eroismi
allora ami Roma e non lo sai
ho bisogno di rinforzi
altri occhi come i miei
c'è così tanto da raccontare
se trovi il coraggio di guardare
Roma ti toglie l'immaginazione
te la ingrandisce e riconsegna
fallo anche tu se ne sei capace
io non chiudo mai gli occhi
nemmeno quando mi brucio
così ho trovato roma
così ho trovato te
e a nessuno di voi due chiedo
dove mi volete portare
sarebbe uno spreco di tempo di amore di divertimento
mi basta tenere gli occhi aperti
e stare a guardare tutto il tempo

Saturday, July 6, 2019

poeta a ny - la sua risata


                                                                                                                                           per sp & fgl

il culto della personalità digitale
le crisi sistemiche il signor dow jones
che oggi sia america o milano
nulla cambia
questa atmosfera di previsioni negative
ci rende fiori avvolti
in un giornale triste

1929, garcia lorca a new york
sapeva indicare l'amore nella notte
ma l'han gettato in un fosso
da qualche parte in spagna
un tesoro nascosto
che nessuno ha più trovato

un secolo dopo, nessun poeta a new york
ma da quando la conosco
mi tolgo tutta quella carta
qualsiasi obiezione appare ridicola e puerile
e ancora non mi han gettato in nessun fosso
che oggi sia america o milano
nulla cambia
se è la sua risata che mi avvolge

Friday, July 5, 2019

vuoto

le strade disabitate
avevo un amico
avevo un amico che le amava più dei party
nessun suono accarezza più entrambi
a parte le urla dei gabbiani
tu credi di poterlo riempire
ti illudi persino di averlo fatto
per qualche flash di paparazzi
in tre secondi a primavera
è una questione di millesimi
la paura il disincanto la fatica
sono le mie urla per la strada
ma oggi non riesco a riempirlo
lo afferro ma non ho nulla tra le mani
e mi abbandono tra gli archi e i sottopassi

Sunday, June 30, 2019

senza motivo

mi chiedi che succede
succede che dai tutto quello che hai
riponi il tuo cuore
quel tuo grosso cuore liscio
che martella senza motivo
su questo asfalto logoro
e tra le pieghe delle mani
ci lasci sopra tutto come una roulette
scommetti TUTTO SEMPRE
le uniche due parole che conosci

intanto che succede
succede che ti chiamano poeta
perchè è più comodo
non possono chiamarti stupido illuso patetico imprudente ragazzino
che scommette tutto e tutto perde
vorrebbero dirtelo, credimi
sarebbero le persone più felici del mondo se potessero
ma non possono
la loro carità cristiana non glielo permette

e allora che succede
ti chiamano poeta
la p è sempre minuscola
te ne accorgi dal tono della voce
non sono interessati a NULLA
di quello che puoi dire
hanno così paura di perdere qualcosa
che non hanno NULLA

quindi stasera che succede
mi chiedi ancora
lasciami in silenzio
nel mio scompiglio di sudore
mentre incollo tutti i pezzi
e che nessuno oggi si azzardi
a usar quella parola

Friday, June 28, 2019

il tremore di angela merkel

una strana, incompleta notte
il tremore di roma
ha rimescolato cento stelle
ma chi se le ricorda
hai preso il mio universo
e l'hai rivoltato come un guanto
che ancora tu non sai
se hai il coraggio di indossare
forse è ancora presto
forse sto buttando
il tremore più prezioso che conosca

una strana, incompleta notte
il tremore di angela merkel
nel suo vestito bianco
che ha preso i nostri continenti
e li ha rivoltati come un guanto
un ragazzo le porta un bicchier d'acqua
ma tra capi di stato e premier esteri
il tremore di angela merkel non si arresta
fa un giro ampio e torna indietro
il portavoce si affretta a dire tutto va bene
le hanno solo preso l'universo

prima mi chiedevo
cosa può essere più malinconico
di una teoria che non verifichi
poi ho incontrato
il tremore di angela merkel
nel suo vestito bianco
e in questa strana, incompleta notte
mi rivedo vicino a lei
due vittime di eventi e sentimenti
e scrivo a penna sul suo vestito bianco
ci hanno rivoltato come un guanto

Wednesday, June 26, 2019

cratere (più di Vincent Price)

 per SP 
e il numero 18

i fotogrammi dell'incontro
ogni singola battuta
movimento della testa intonazione della voce
li penso e li rigusto
sono la mia miscela di caffè
le fibre tese
gli incisivi le lentiggini
le braccia piccole e forti
gli occhi più grandi e vivi della terra
- più di quelli di vincent price -
due asteroidi che han scavato
un cratere dentro me
due pozze immense in cui affogo
nel mio giugno incerto e malinconico
un giorno risalgo un altro affondo
volevo solo qualcosa di autentico e profondo
e adesso che ce l'ho
rimango a galla senza voce e senza dita
mentre ripenso con testa mani e braccia
alla mia miscela di caffè

Thursday, June 20, 2019

guscio


quando la sera torno a casa
vedo la vita allontanarsi
se provo a prenderla
non ci arrivo e mi accartoccio
una lumaca in agonia
fai che questa sera finisca presto 
ma non darmi nemmeno
le mattine presto
lasciami gli altri intervalli di tempo
così rientro a casa 
mani in tasca
finalmente la porta si chiude
il guscio si rompe


paglia

ho piantato un fiore
in un grande vaso pieno di terra e argilla
ho riordinato ogni singolo cassetto
dei miei armadi a cento ante
ho fatto i conti
di ricevute e buste della spesa
tutte queste occupazioni inutili
a cosa servono oggi pomeriggio
la paglia non sa bruciare così a lungo
basterebbe bussare alla tua porta
per sciogliere ogni paura
come in quella pedalata a fine aprile
e dirti quello che già sai
e invece pianto un fiore
riordino un cassetto
faccio i conti
tutte queste occupazioni inutili
a cosa servono oggi pomeriggio
non lo so ragazza mia
ti dico credimi
è l'unica cosa che non so

Monday, June 17, 2019

6

mi alzo e ho ancora tenco nelle vene, forsenonsaràdomanimaunbelgiornocambierà, Michel era bello incazzato ma non fa niente, per quel paio di occhi avrei pagato di tasca mia, è stato come andare al cinema e vedere il film della tua vita per la prima volta, e in ogni caso ritrovarli a roma sarà complesso,  adesso poi il caldo consuma l'asfalto e tutti sembrano urlare meno, il caldo ti sfianca e regala silenzio a tutta roma, roma che quando la guardi dall'alto riesci a riconoscere tutto, potrei dirti dove abito in un attimo, riuscirei anche a immaginare la tua camicia rossa con la fantasia di piume e il tuo ritmo sostenuto e il mascara leggermente sciolto perché hai pianto un minuto prima, potrei immaginare tutto, forse ho sempre immaginato troppo, forse mi sono avvicinato troppo ma forse no basta cazzate non è vero mi sono avvicinato il giusto mi sono avvicinato tanto quanto entrambi abbiamo voluto, enonvedertisemprecosìdolceaccettaredametuttoquellochevieneee ,  
ti prego luigi esci un attimo dalla mia testa mi fai male come una carezza di lamiere e vetri rotti, mi fai male ma ti amo, mi stacchi la pelle a ogni passo ma dio solo sa quanto ti amo, e adesso devo ricominciare a mandare curricula ma mi ritorna in mente quella mattina quando non ti ho portato al laghetto e mi hai detto che era come in una favola e mi sono chiesto mille volte perché non l'hai fatto ma non c'è risposta, quando eri con lei eri così sorpreso e felice di esserci che a volte dimenticavi la scenografia dietro, era come stare in un mondo a due dimensioni, la terza era inutile, ma insomma è andata così, niente laghetto, e lavoro ad un progetto tra i commenti di youtube e questa ragazza non lo sa ma tanto tempo fa ho indetto un concorso per migliaia di sconosciuti, non sa che in questi giorni stanno leggendo un quesito su di lei e che ad oggi ho anche un vincitore, si chiama A.M. e amo cosa mi ha detto, e mentre penso a lui e al suo messaggio però sempre forte ritorna tenco e mi abbraccia con le stesse parole di sempre e chiudo gli occhi e svolazzo di nuovo sopra roma mentre dico a polmoni pieni

non so dirti come e quando, ma un bel giorno cambierà 

continua/e

una lunga striscia d'asfalto
si perde all'orizzonte ed io la percorro
scalzo e senza sicurezza
il sole
come il silenzio
consuma la mia pelle
ma non c'è alternativa all'avanzare
questo lo so io
e da qualche parte
lo sai bene pure tu
ricordo ogni cosa che mi hai detto
forse mi sto sbagliando
e alla fine della strada
non c'è nemmeno il mare
ma tutte le parole i viaggi i movimenti degli occhi
e la maniera che tu avevi
di respirarmi addosso
mi dicono severi
risparmia il fiato e continua a camminare

-----------

uma longa faixa de asfalto
està perdida no horizonte e eu vou com ela
descalço e sem segurança
o sol
como o silêncio
consome minha pele
mas não há alternativa para caminhar
eu sei disso
e em algum lugar
você também sabe disso
Eu lembro de tudo que você me disse
talvez eu esteja errado
e no final da estrada
 

não há nem mesmo o mar
mas todas as palavras as viagens os movimentos dos olhos
e a maneira que você teve
que respirar em mim
eles dizem estritos
poupe seu fôlego e continue caminhando
 
 
 
 

Saturday, June 15, 2019

un buon inverno

lo sentivo l'altro giorno
tra i volti dei lisboeti tagliati con l'accetta
era un buon inverno
ma è volato via
come fanno i genitori e i nonni
solo più rapido
magari torna magari no
io ci credo sempre
ora capisco le mie rughe sulla faccia
magari torna magari no
per il momento mi ha lasciato
cento impronte
e questo caldo insopportabile

infatti


cercano di venderti qualsiasi cosa
ti promettono senza dire una parola
l'amore la ricchezza le automobili
Il sole che si poggia sull oceano
ti promettono il futuro
ma chi l ha mai visto arrivare il futuro?
nessuno.
nessuno.
nessuno.
E intanto mentre aspetti
muori un po' nelle toilette degli aeroporti

te lo ricordi quando eri bambino
e mantenevi ogni promessa che facevi
adesso hai imparato gli alibi
e le proposizioni subordinate
e i periodi ipotetici
e la prudenza
- la peggiore di tutte -
la prudenza che paralizza e uccide tutto
invisibile e letale come il sarin.
E intanto mentre pensi 
muori un po' nelle toilette degli aeroporti

te lo ricordi quanto era bello
da bambini non sapere la prudenza
le polizze assicurative erano lontane 
ma poi ci hanno raggiunto come tutti
ed io cerco di scappare
e rimango nudo ed infuocato e urlante
cado in una piscina piena di profumi e borse da donna e lucidi cataloghi
la prudenza il futuro le assicurazioni 
non mi possono salvare
e infatti affogo

Wednesday, June 12, 2019

jardim do torel


mai vista una nuvola a lisbona
il vento spazza sempre via
ogni angolo di cielo
una ragazza insegue un foglio di carta per la strada
inciampa e cade e si rialza
ma non smette di rincorrere
mi sento profondamente umano
ho le tasche piene
di illusioni e ammaccature
sono loro a rendermi migliore
adesso più di prima
forse sono troppo a ovest
per dire qualsiasi cosa
ma a me piace il vento
perché mi ricorda l'amore
non lo puoi vedere
ma lo senti tra i capelli
e se ti liberi le tasche
prendi il volo e vai lontano

Tuesday, June 11, 2019

rua dos bacalhoeiros 10


un palazzo antico e un albero piantato 
in fondo a questo ulivo
le ceneri di saramago
tutto attorno a questo ulivo
ho il mondo ai piedi se tu ridi

la nostra camera nel mondo
trabocca di un'enorme confusione
esistere è così
imprevedibile e fiabesco
che ancor spaventa e poi confonde

se non opponi resistenza a tutto il tuo disagio
lui poi cambierà
si esaurirà come le candele
rimarremo solo noi
e tutta quella frutta essiccata

una vita senza amore
dicono si possa fare
ma cosa è in realtà
un surrogato di qualcosa
un libro di saramago con le virgolette

ho visto decine di donne
con la tua pettinatura
le trovo patetiche ed estranee
a tratti sembrano di un altro universo
più insensato e sciatto








Saturday, June 8, 2019

1000 - 18038


è un insieme di mare e pietre bianche
una città che innamora e non è semplice
come le migliori love story
ha curve salite e ampie discese
come i migliori romanzi
se una città non è sofferta
non è nemmeno bella
come le migliori love story
a un certo punto Il fiume diventa mare
e viceversa
non ti accorgi mai del momento esatto
però accade
In questa città vorrei camminare piano
insieme a te e a nessun altro
fare programmi da stravolgere
restare in mezzo al vento senza dire niente
perché non c'è più nulla da dire e da pensare
e anche se adesso non ti vedo
e anche se sei in autostrada o al teatro ariston
nella maniera che più conta
che sia quella di tenco o di José de sousa saramago
siamo nella stessa città di mare e pietre bianche

Tuesday, June 4, 2019

edith piaf

Cosa rende una vita
degna di essere vissuta
farla ridere
posarle un fiore tra i capelli
dirle che andrà tutto bene
e darle ogni giorno un tuo frammento
sicuramente tutto questo
ma ciò che più rende una vita
degna e mai sprecata
è sconfiggere ogni giorno
l'ansia e la paura
se riesci a non farti dominare
forse qualche volta ancora sbaglierai
ma avrai scolpito con pazienza
l'unica vita degna
di essere vissuta

    Monday, June 3, 2019

    pietre d'inciampo

    confonde
    cosa è reale e cosa non lo è
    credevo di saperlo
    addolora
    cosa è dolore e cosa non lo è
    credevo di capirlo
    questa città ha sofferto troppo
    te lo dice ogni palazzo
    e i sampietrini dorati
    senza amore sarebbe già morta
    dicono che chi viva in una città
    finisca per somigliarci
    a me sembra di aver perso
    lineamenti e nei sul volto
    il color oro si è già stinto
    e se non chiudo le finestre
    mi frantumo anche le dita

    Saturday, June 1, 2019

    senza nome


    a cosa serve la poesia
    a non far rumore mentre pensi
    a ricostruire i pomeriggi
    i miei anni zero le mie spiagge le tue ansie i ponti tagliati come nelle guerre
    a costruire una macchina del tempo
    e parcheggiarla
    nei giorni lontani in cui ho amato
    ad offendermi con me stesso
    per le storie che dimentico
    e per quelle che ricordo ancora
    a ricordare che esternare è vivere
    a dimenticare...
    No
    non serve a dimenticare

    Thursday, May 30, 2019

    intervallo

    cosa pensavi di poter essere
    la storia a lieto fine
    che nessuno più sa leggere
    la soluzione a tutti i problemi
    che ancora non hai visto
    cosa pensavi di fare
    hai riperso consistenza
    ti giri e ridiventi
    il fantasma di ogni giorno
    non guardare avanti o dietro
    rasati la barba riallinea i tuoi pianeti
    e prova a dare un senso
    a questo pallido intervallo

    Tuesday, May 28, 2019

    5

    forse non sarà domani ma un bel giorno arriverà vedrai vedrai non so dirti come e quando ma vedrai che cambierà preferirei sapere che piangi che mi rimproveri di averti deluso e non vederti sempre così dolce accettare da me tutto quello che viene mi fa disperare il pensiero di te e di me che non so darti di più,
    questa canzone di tenco tutto il tempo nel furgone del fotografo, ogni volta che finiva lui la rimetteva da capo e ancora adesso mentre fotografo estranei canto sottovoce queste parole fino a quando non vedo una ragazza e mi paralizzo, era una luna piena di dolcezza e armonia e quindi inizio a fotografare solo lei a non seguire più Michel fino a quando il capo non mi viene a strattonare gridando qualcosa e la ragazza se ne accorge, si era accorta già di tutto prima, e fa un mezzo sorriso che mi accende interamente e rimango così semi ustionato per tutta la notte fino a quando Michel mi lascia vicino Furio Camillo mi dice prendi pure la metro hai fatto un casino oggi più di mezza paga non ti do ed io ci entro volentieri fa niente che dovrò cambiare a termini e arrivare fino in fondo in realtà io sono altrove adesso, chissà se mai la rivedrò chissà chi sono i fortunati che illumina ogni giorno con quegli occhi e quel modo delicato di muovere la testa 

    istruzioni

    me l'hanno insegnato claudio donnie lello
    e un altro po' di bella gente
    ricorda ogni cosa
    ma olhe sempre para frente
    metti prima il sentimento
    il resto è solo indispensabile tormento
    pensa sempre prima al centro
    ma più di ogni altra cosa
    entra sempre nel centro degli altri
    sforzati di capire
    chi ti parla veramente
    me l'hanno insegnato claudio donnie lello
    e un altro po' di bella gente
    quando senti che è perfetto
    non temere mai di perdere
    gioca fino in fondo e non ti arrendere

    Monday, May 27, 2019

    4

    agosto. santa severa. modulo per la disoccupazione. libri di diritto su un tavolino. capelli troppo lunghi sul cuscino. il mio cane è diventato una foto appesa al muro che genera frasi e niente più saliva purtroppo. viene a parlarmi Michel dice che non ce la fa più ad aspettare la data del concorso che avrebbe preferito non superare la preselettiva piuttosto che stare nella nostra situazione. io gli chiedo che giorno è oggi e lui mi propone di andare con lui a fare foto ad un matrimonio. a un suo amico servono due aiutanti e ha chiamato me, tiriamo su due soldi e riempiamo una giornata gli sento dire e poi mi sento dirgli va bene a domani e ripenso al mio esame del dna a quando mi dissero che avevo l'omozigosi dell'omocisteina, che il mio sangue si coagulava troppo rapidamente e che per questo dovevo prendere la folina come le donne incinte. quel pomeriggio a lisbona quando mi ero messo una compressa sulla lingua per poi leggere su un muro che cos'è l'amore?  e rendermi conto che io ancora non lo sapevo e fissare quella scritta fino a quando il rivestimento della compressa non si è sciolto sulla lingua e ha presentato alle mie cellule il sapore amaro e tragico dell'acido folico e di una vita senza amore

    3

    faccio un sogno, una manifestazione di protesta, un oceanico corteo di sordomuti che protesta senza far rumore per le vie di roma, sembrano rabbiosi ma non producono suoni e la cosa curiosa è che gli stessi poliziotti che li caricano e bastonano non emettono rumori nemmeno quando il pezzo di ferro ricoperto di gomma - also known as manganello - si infrange sugli sterni e sulle costole dei sordomuti non si sente nulla, sembra di stare sott'acqua ed anche io cerco di gridare di dire loro di fermarsi ma appena apro la bocca è come soffocare annegare nell'aria come un pesce sulla barca, come nei periodi senza lei, quando volevo sentirla ma lei a quanto pare non voleva sentire me e i pomeriggi erano come lunghe dolorose sedute in uno studio di tatuaggi mentre ti fai incidere un disegno che ti disgusta. riesco a leggere poche pagine per giorno e a vederlo come un progresso, improvvisamente tirano uova alla mia bandiera europea e ironia della sorte l'uovo infranto ha lo stesso colore delle stelle e adesso ho una bandiera europea con tredici stelle sul mio balcone e decido di lasciarla così. nel mio palazzo la gente appare in guerra l'uno con l'altra ed io non prendo più l'ascensore da quella volta che per non interrompere il suo discorso l'ho seguita per le scale e ricordo la sua sorpresa per la mia risposta quando mi ha chiesto perché la seguissi o anzi forse era addirittura compiaciuta, non lo so, questi lampi interrompono i miei pomeriggi, a volte li abbelliscono o li immalinconiscono altre solamente li feriscono. Jean mi chiama dice che ha fatto un esame e che ora si lancia nel secondo, io leggo tutto il mattino un libro di modiano dal titolo italiano perfetto devo ammettere, non avrei saputo trovarne uno migliore, primavera da cani anche se dal titolo francese originale mi sembra più il contrario, cane di primavera, e trovo appropriato anche quello ma in un diverso modo perchè cambiare l'ordine degli addendi mi rendo conto che cambia sempre il risultato

    2

    le pillole di mio padre sono colorate e multiformi. sembrano voler uscire dalla scatola e consigliarmi un nuovo colore per queste pareti luccicanti. le mie vicine fanno cenni techno col capo, qualcuno ha scritto la parola MANIACO sulla nostra cassetta delle lettere, caratteri cubitali e frammentati, come fosse stato un signore con accenno di parkinson e figli oltreoceano. domani è un giorno festivo o forse no, dipende dal paese in cui siamo. in italia no, non è festivo. mi suona un signore a un semaforo, parla spagnolo e riesce a vendermi tre profumi, l'intera conversazione non ha senso e mai nessuno di noi ne cerca uno veramente. disperdo i profumi sul marciapiede mentre lampeggia un aereo lontano. ha un'aria triste, sono certo stia andando in posti come dusseldorf o timisoara, si vede che sta volando controvoglia ed io lo seguo con lo sguardo fino a quando non scompare dietro al palazzo fendi con tutte le paillettes e gli sguardi vacui al suo interno. ho ripreso i libri in mano questa sera, ho letto la copertina, in attesa di notizie dal ministero, un giorno ci comunicheranno la data di questo concorso e con teletrasporto telepatia e raggi gamma riusciremo a chiudere questa storia. nel frattempo leggo e scrivo mangio e dormo, mi limito in definitiva alle operazioni base quelle che mi ha insegnato la nonna ai tempi della prima coppa dei campioni del milan o in ogni caso prima che berlusconi scendesse in politica, più o meno quando la gente scopriva la droga a bologna. sotto casa i tombini otturati dalle foglie hanno costruito un bacino naturale che impedisce il passaggio delle auto, è tutto più silenzioso, vorrei non evaporasse mai quell'acqua, che risuonasse per sempre il ciof ciof di uomini e gabbiani che provano ad entrarci e mi viene voglia di leggere quella poesia di bre che finisce con e io sono il tuo cane che ti insegue

    1

    c'è un ricambio d'acqua in questa città che non ha eguali, mi allaccio le scarpe sotto il diluvio universale, non c'è più luce da qualche tempo, hanno azzerato il vento, l'hanno sostituito con acqua e gas radon che sale dal sottosuolo e dicono sia pericoloso, non ha sapore nè colore e se sei fumatore è ancora peggio, ti prende i polmoni e non lo sai, c'è sempre qualcosa di invisibile che prende qualche organo ma non è detto che faccia sempre male, anzi a volte è bello, bello come un appuntamento che per onorare serve prendere un aereo o un super treno che non tocca il pavimento. mi fanno paura i semafori sul giallo, Jean mi chiama, dice che si sposa l'anno prossimo a napoli, sarà il duemilaventi, duemilaventi, questo è un numero che spaventerebbe anche kubrick se non fosse morto quando avevo quattordici anni, quattordici, e a volte mi fermo per strada o sui ponti, a guardare il fiume che prosegue a prescindere, la mia bandiera europea è più pallida, il sole e la tv l'hanno stinta, la dipingerò sempre di un blu più profondo, penso di farlo blu come quel mare fuori stagione sulle rocce, e a un tratto sono a casa ho trovato dei segni su un libro, sono sicuro di non averli fatti io, non li ho fatti io, chi può esser stato, tutto quello che ho è tuo, vorrei saperlo dire con la lingua dei segni

    Sunday, May 26, 2019

    giudice


    L'hai rincorso l'hai trovato
    si è allontanato
    ti ha raggiunto e seminato
    poi l hai rincorso ancora
    cercato in ogni stanza
    a volte l hai trovato
    in carezze sottili e frasi sottopelle
    e in ogni singolo passo fatto insieme
    altre era appena andato via
    per evitare una seconda ustione
    ma l odore è rimasto qui con te
    l'han creato circostanze e ordini alfabetici
    mille scenari ancora cambieranno
    ma lui rimane fisso e denso
    così ottusamente sicuro
    il mio strenuo avvocato in questa domenica
    che sembra un gigantesco processo in contumacia
    e il milione di persone 
    che mi gravita qui intorno  
    è il mio giudice invisibile

    Saturday, May 25, 2019

    non

    non ci sono evidenze empiriche
    non si può toccare
    e nessuna parola può descriverlo
    ma in qualche oscuro modo
    sanno che esiste

    prima

    prima chiudo gli occhi
    e poi
    spengo la mia luce

    Thursday, May 23, 2019

    Senso


    ha un senso diverso
    la tua colazione la mia bevanda fredda più di bergman il tuo truccarti     
    la mia camicia rossa il tuo centro

    il modo in cui passo il pomeriggio
    guardarti appesa al ramo
    a volte scendi altre risali

    ha un senso diverso
    il nostro sonno frammentato
    i tuoi ricordi i miei slanci

    il modo in cui passo il pomeriggio
    guardarti appesa al ramo
    a volte scendi altre risali

    ha un senso diverso 
    i tuoi occhi le tue isole i miei abissi
    la mia barba le tue dita le mie braccia

    e intanto guardi giù ed è mezza sera
    ed io sono lì ed è inevitabile e ci siamo entrambi
    ha un senso diverso

    Tuesday, May 21, 2019

    ponte

    come un romanzo russo
    una spirale lunga e accidentata
    di rimpianto e compromessi
    come la donna di flaubert
    con il tuo dna e un paio di passeggiate
    si è spostato il centro
    che panorama c'è da questo ponte
    se guardo da un lato
    sono solo uno straniero nel mio mondo
    se guardo dall'altro
    sei a sud di roma e non ti senti mai sbagliata

    Saturday, May 18, 2019

    18

    ricordo ogni cosa
    i dettagli li sai già
    ma che importa
    la ripetizione ha il suo valore
    fermarsi al primo bacio
    è uno spreco di emozione
    ed è un'allegria proseguire
    se non smettiamo di parlarci

    me le ricordo tutte
    le cose che dobbiamo ancora fare
    oggi alla finestra
    sembra quel gennaio lì
    è lontano e vicino insieme
    funziona come la tua voce
    che esiste anche senza suono
    e mi estrae dal labirinto con dolcezza

    ricordo ogni cosa
    i dettagli li sai già
    ma che importa
    la ripetizione ha il suo valore
    fermarsi al primo sguardo
    è uno spreco di emozione
    ed è un'allegria passeggiare
    se non smettiamo di parlarci

    Friday, May 17, 2019

    essere

    quando c'è
    sono l'acqua che riempie la bottiglia
    il pellegrino che entra in chiesa
    il vento che gonfia la bandiera

    quando non c'è
    sono la bottiglia vuota
    la chiesa deserta
    la bandiera floscia

    a volte le piace essere acqua
    altre bottiglia
    può essere pellegrino oppure chiesa
    bandiera oppure vento

    e l'altra parte sono io
    se uno dei due è assente
    non c'è acqua da bere vento che spettina
    e tutte le chiese sono chiuse

    Tuesday, May 14, 2019

    non è un film

    questo intermezzo costante
    è diventato il mio parlare
    respirare camminare ricominciare
    non si esaurisce non è un film
    ha una carica elettrica una spinta automatica
    una lingua che non parlo ma capisco
    un odore due occhi tre momenti

    è la mia camera oscura
    silenzio preghiera camminata interminabile
    non dice nulla
    c'è il suo panorama che mi parla
    da quando l'ho incrociato
    questo intermezzo costante
    è diventato il mio parlare

    Tuesday, May 7, 2019

    Occhi


    te ne scrivo quante ne voglio
    sulle scale delle chiese del cinquecento
    ancora simmetriche come un amore fresco
    te ne scrivo una al giorno
    a volte due altre tre

    due ragazze si incontrano dopo tanto tempo
    parlano l inglese accidentato del midwest
    patria di tornado e praterie
    hanno fatto molta strada ma ora che importa
    te ne scrivo una al giorno
    a volte due altre tre

    dev'esserci una sorta di convention di rondini
    e il Tevere risplende questa sera 
    sembra un letto pulitissimo a mille piazze
    è tutto stranamente perfetto
    funzionale a quel che vorrei dirti
    te ne scrivo una al giorno
    a volte due altre tre

    ho le nocche bianche
    se lasciassi cadere la penna
    voleresti via insieme a tutte le comparse
    frantumando anima e organi
    ma io ho lo mano ferma
    e gli occhi accesi che conosci già
    te ne scrivo una al giorno
    a volte due altre tre


    Sunday, May 5, 2019

    chiesa

    mi sembrava di aver visto qualcosa
    in fondo a quel corridoio
    ho aumentato i passi
    ma quell'ombra girava sempre l'angolo
    ed io acceleravo
    finivo per correre tra la moquette
    di questo albergo di tokyo o di shanghai
    sette piani a piedi
    nessuno li ha fatti più veloce
    le tende vibravano
    ma dietro non c'era nessuno
    soltanto frammenti di giorni passati
    la chiesa alla finestra mi urlava
    chiudi gli occhi e credici
    mi sembrava un buon consiglio
    in quella domenica pomeriggio
    non avrei trovato nulla
    a parte i miei ricordi

    Friday, May 3, 2019

    semaforo

    si scopre molto di un uomo da come reagisce
    ai momenti di stallo
    l'uomo A è fermo a un semaforo
    da tanti mesi ormai
    è accampato nella sua auto
    non dovrebbe
    ma a volte la noia sopraggiunge
    e ripercorre decisioni errori le rare cose di cui va fiero
    guarda i pedoni attraversare la strada
    uno ad uno
    in attesa di quell'unica donna B
    che muoverebbe il traffico e il suo mondo intero
    quella con cui fare le piccole cose di ogni giorno
    cosa ha capito l'uomo A in questi mesi
    che c'è tempo solo per guardare avanti
    che l'amore non è solo un fare
    ma anche un non fare
    non è solo una folle corsa
    ma anche un accampamento
    a volte duro a volte allegro
    ai piedi di un semaforo

    Thursday, May 2, 2019

    follia

    il film ricomincia
    la sala inizia a riempirsi per poi svuotarsi ancora
    ma la prima parola rimane uguale
    ferma ad aspettarci
    un giorno dopo l'altro
    sempre quelle sei lettere lì

    è un libro di mcgrath una danza una malattia
    è il desiderio la scintilla il lancio
    è quello che ha mosso colombo cook magellano io e te
    è olfatto udito vista tatto fase rem
    è flusso sanguigno orari di treni aerei e bus
    è l'istinto del potersi raccontare

    altre parole si aggiungono per strada
    ma lei non va mai via
    la prima parola rimane uguale
    ferma ad aspettarci
    un giorno dopo l'altro
    sempre quelle sei lettere lì

    Wednesday, May 1, 2019

    sono/sei

    sono la piazza vuota
    sei la sete dopo il coma
    i centimetri che dividono due alberi

    sei la rinuncia l'inciampo il vento
    sono il libro troppo aperto
    la sera prima dell'avvento

    sono via fani il giorno prima del tamponamento
    sei l'allegria nel deragliamento
    il tuffo in mare dopo un inseguimento

    Monday, April 29, 2019

    welles

     per orson welles

    sono i panorami.
    ma non tutti.
    quelli che non abbiamo ancora visto.
    sono loro, sì
    quelli che ricordo meglio.
    quelli che mi mancano di più.

    ho pensato a te con me
    esplorare sud africa marocco sicilia
    e tutte le altre geografie
    che non abbiamo ancora percorso
    è un esercizio che oggi fa bene e male insieme
    come ogni vera love story

    se fosse un film
    sarebbe un bianco e nero
    elegante romantico
    con quella classica vena affilata che rompe il respiro 
    e il finale con la nebbia i soprabiti ocra
    e gli uomini senza lacrime

    ma io non sono bogart, welles è morto
    e gli alieni erano una magnifica invenzione
    a cui hanno creduto tutti
    ed io te lo prometto orson
    in amore come altrove
    non smetterò mai di cercare
    i miei panorami ignoti

    Friday, April 26, 2019

    baricentro

    allora i miei pensieri
    erano folti tremanti
    ed inquinati da paure 
    (andavano tutti in direzioni diverse)
    e riuscivo solo a riconoscere
    il valore di un tramonto

    adesso i miei pensieri
    li tengo tutti nel pugno di una mano
    hanno odore capigliatura sorriso tono di voce ben preciso
    (indovina di chi)
    e riesco sempre a riconoscere
    il valore di un incontro

    non è accaduto nulla di speciale
    la chiamano esperienza
    lo chiamano un incontro
    io preferisco dire ehi gente
    sono stati i miei pensieri
    a spostare il baricentro

    perimetro

    l'altra sera mi hai guardato così forte
    che forse sono imploso
    senza tutta la mia pelle
    sarei volato in orbita
    per fortuna tu parlavi il mio linguaggio
    stringevi forte il mio perimetro
    ed io restavo ancora lì con te

    Tuesday, April 23, 2019

    pareti

    aprile a roma
    di solito è diverso
    oggi il sole dorme
    ma se arrivi tu
    nessuno se ne accorge
    e questa città rimane
    una descrizione senza parole
    solo nuvole alberi panorami
    e il silenzio di sampietrini e innamorati

    pochi mesi fa esistevamo
    ma in maniera diversa
    più incompleta e vuota
    oggi che siamo tornati
    nel luogo di partenza
    guarda nel taschino vicino il cuore
    se lo fai non serve più nulla
    ci sei già tu roma aprile
    la poesia di capirsi con le punta delle dita

    e non rimane che abbracciarsi
    come si abbraccia aprile a roma
    una notte abbiamo visto pareti millenarie illuminarsi
    e cantare la passata bellezza 
    ci son voluti milioni di secondi
    per costruirla
    a noi occorre molto meno
    basta solo darsi la mano
    e vedere dove andiamo

    Wednesday, April 17, 2019

    corda

    aprile europa del sud
    per te ventimiglia per me civitavecchia
    a notte fonda
    sembriamo tutti immobili
    respiri regolari fasi rem palpebre abbassate
    eppure in qualche oscuro modo
    la nostra corda si accorcia

    rispetto al giorno prima
    cosa ci divide
    un minuscolo centimetro in meno
    un soffio di vento un malinteso una paura
    potrebbe far cadere tutto
    eppure in qualche oscuro modo
    il cuore ti batte il castello non cade

    rispetto al giorno prima
    cosa ci avvicina
    il tempo versato per trovare quella corda
    adesso la teniamo stretta
    ti screpoli le dita alleni le corde vocali
    e in qualche magica maniera
    la nostra corda si accorcia

    Thursday, April 11, 2019

    contorno (la prima immagine di un buco nero)

    concentrati sul centro dell'anello
    quel buio che vedi è definito
    non da sè stesso
    ma da ciò che lo circonda

    pare sia la luce intorno
    a dare senso al suo interno
    e non la natura oscura e mangiatutto
    delle sue viscere profonde

    senza il suo contorno
    il centro si disperde
    e diventa invisibile e triste
    come l'amor non corrisposto

    ma da un po' questo non accade
    c'è una linea di luce a circondarlo
    a dare nome vita e senso
    a tutto questo centro

    in termini scientifici può apparire lontano freddo e senza nome
    ma se penso a te
    che getti luce ai miei perimetri  
    diventa tutto naturale e un po' più semplice

    Tuesday, April 9, 2019

    poche ore

    italia del nord francia del sud germania dell'est
    cosa vuoi che cambi
    siamo due lumache fragili
    che continuano a cercarsi
    e hanno accorciato quei milioni di centimetri
    per un gesto quotidiano
    la cerimonia più importante
    versarsi l'acqua nel bicchiere
    parlare di ingredienti cambiare le forchette

    non c'era nessun altro nel locale
    e in tutta la città
    i cinici direbbero
    sono state poche ore
    poveri ragazzi
    hanno le migliori calcolatrici 
    ma non riescono a contare
    il modo in cui ci siamo guardati
    in quelle poche eterne ore

    Wednesday, April 3, 2019

    carta

    ogni sera aggiungo
    un paio di passi
    per la strada verso casa
    ogni mattino aggiungo
    una foto delle mie espressioni
    una sopra l'altra
    fino a quel pomeriggio caldo
    quando entrerai nel mio soggiorno
    chiederai cos'è quella colonna di carta
    che si arrampica fin su
    ed io dovrò spiegare
    credevano fossi sul soffitto
    e tutte le mie emozioni
    cercavano un modo per raggiungerti



    Tuesday, April 2, 2019

    purgatorio

    donnie
    ti cerco sotto le rocce in fondo ai mari
    ho bisogno di uno dei tuoi consigli
    mi trovo in uno strano luogo
    non posso dire di essere all'inferno
    ma neppure in paradiso
    il dolce che sto mangiando
    non è cattivo
    ma è davvero buono?
    no
    per il momento è congelato
    e non sa di niente

    donnie
    tu lo conosci bene il purgatorio
    dammi una parola un lampo un tuono
    fuori c'è il sole Roma è folle e incantata
    eppure non la vedo più
    mi hanno fatto un incantesimo
    e a parte camminare
    non so come reagire
    è come essere legato in fondo a una piscina
    e volere un fuoco per scaldarsi
    come quando tu cercavi i fiori
    sul pavimento dei centri commerciali

      
    so aspettare solo in movimento
    cammino cammino e sai che penso
    se continuo a perlustrare
    queste fabbriche dismesse
    alla fine tu ritrovi me
    e forse anche io
    alla fine incontro te

    Saturday, March 30, 2019

    fede

    trenta giorni fa
    cornetti caldi aeroplani solitari isole lontane
    una sorta di primaverile frenesia
    avevamo paura di tutto
    ma era un tutto
    così vicino a essere niente
    una sorta di indimenticabile disagio
    che accade solo a chi lascia le finestre aperte
    il nostro merito più grande
    questa laica varietà di fede
    che ogni secondo amplifica e congiunge
    se almeno una volta
    ogni uomo la incontrasse
    il mondo intero
    sarebbe più dolce

    Friday, March 29, 2019

    momento

    dal lat. momentum, der. di movēre e cioè ‘(minimo) movimento’

    se un giorno mi arrampicherò
    in cima ai monti
    per incontrare un uomo saggio
    e quest'uomo mi chiederà
    parlami di quel momento
    quel momento in cui non devi aggiungere nulla
    perchè il presente ha già decorato ogni angolo
    io proverò a descrivergli
    il momento di quel bacio
    quando come un'onda mi infrangevo
    sui tuoi incisivi
    e l'universo intero

    Monday, March 25, 2019

    muchacho / 1

    può sembrare sia esausto         che pieno di forze        pende verso destra         quasi cade                     si tira su     poi    crolla         copre il fango scopre il fianco     si allunga si allontana       ritorna in piedi                                                               sei felice?                                              
     corri avanti            un attimo dopo    ritorna        il terrore della perdita     ma lo accetti                           cosa ti succede, muchacho?         ti  si sono  incastrate le sinapsi?                          aspetta continua a        cercarla        ha girato l'angolo    ti sta aspettando      sono gli occhi giusti                                     perché questa volta è così importante, muchacho?        me lo chiedi ogni sera        che domanda stupida            anche se freni e acceleri     io non cado mai         sono gli occhi giusti      è forse una malattia, muchacho?         La seconda malattia di carver era l'alcolismo                                                                  la prima era l'amore      
    a volte ti riduce a                                                                                       una luna stinta        
    un cane a tre zampe        che non vuole più mangiare             altri giorni                ti           illumina il sangue    sei più grande di buzz aldrin                                               accendi le lampadine     con i sopraccigli    dura un secondo    poi si nasconde                   dietro paure invisibili             oppure sembra fuggire lontano         ma tu        lo vedi lo stesso                           ti cammina dentro                                   e a quel punto cosa fai, muchacho?     Gli vai incontro                                                           per                     sempre                              
        fino a quando             rimani in piedi        potrai sembrare sia esausto        che pieno di forze        pendere verso destra         quasi cadere         tirarti su            e quando ti sembra di crollare                                                                              eccolo tornare

    da quel giorno / depuis ce jour

    ogni volta che bevo un bicchiere   
    sto bevendo te
    ogni volta che parlo nel sonno
    sto parlando a te
    ogni volta che mi siedo ad aspettare
    sto aspettando te
    e ogni volta che corro
    sto correndo da te


    chaque fois que je bois un verre
    je te bois
    chaque fois que je parle dans mon sommeil
    je te parle
    chaque fois que je m'assieds et attends
    je t'attends
    et chaque fois que je cours
    je cours vers toi


    Thursday, March 21, 2019

    non è una guerra lampo

    sole alto vento improvviso
    prima mattina di primavera
    seduto in balcone
    pensando alle cose che separano e uniscono le persone
    milioni di piccoli eventi
    casualità
    influenze esterne.
    La scienza dice
    se la prima fase dell'esperimento funziona
    si passa alla seconda
    ma chi sono io
    per fare il mio blitzkrieg
    attraverso la sua porta di casa?
    queste porte sono diverse
    più le spingi
    più si chiudono.
    lascerò sia il vento a muoverle
    ha tutto più fascino così
    lo sente anche lei
    quanto vero può esser questo incontro
    io lo avverto per le strade
    sotto la doccia
    mentre bevo l'acqua
    e ma-sti-co i bi-scot-ti
    siamo solo alla pagina numero due
    ma lo sanno le nostre dita
    è stato un paio di magnifici fogli di carta
    e serva il tempo che serva
    in ogni mio centimetro
    lo sento forte e chiaro
    questo vento prima o poi
    ci porterà a fare
    tre quattro cinque e sei

    Wednesday, March 20, 2019

    come dorando pietri


    donnie
    come vanno le tue cose
    te lo ricordi quando
    accento francese bicicletta rotta
    mi dicevi dobbiamo uccidere i rimpianti
    prendere al volo l'amore
    entrarci come si entra in una casa in fiamme
    quando la tua ragazza è dentro
    credimi donnie ho preso nota di tutto
    e anche se la paura degli altri mi assedia
    io inciampo e mi rialzo
    e temo di assomigliare sempre più
    a dorando pietri

    donnie
    come vanno le tue cose
    quest'anno ho scavalcato l'inverno
    te lo ricordi quando
    onde alte vento forte parole contrarie
    mi dicevi lanciati sempre
    prendi al volo l'amore
    entraci come si entra in una casa in fiamme
    quando la tua ragazza è dentro
    e anche se la paura degli altri mi assedia
    il traguardo è a un passo donnie
    e spero di assomigliare sempre più
    a dorando pietri

    Wednesday, March 13, 2019

    maria stuarda

    l'avevamo ormai perso
    sarebbe iniziato tra dieci minuti
    e noi arrancavamo
    dall'altra parte della città
    due tedeschi fuori stalingrado
    mi dicevi
    non ce la faremo mai
    io ripetevo
    no aspetta andiamo avanti
    a un certo punto mi sono voltato
    e ti ho visto lontanissima
    correndo verso un incrocio
    mi sono detto
    proprio ora che l'hai scoperta
    non puoi perderla di vista
    ho corso sul lungomare
    e quando l'ho raggiunta
    eravamo su un tassì
    senza i soldi per pagare
    e un attimo dopo
    nella nostra sala buia dall'altra parte della città
    ed eccolo iniziare
    che strano l'universo e il pianeta intero
    a me sembrava di essere al cinema
    già da qualche tempo

    Saturday, March 9, 2019

    siamo

    anima come mi fumi stasera
    sono una sigaretta accesa sul pavimento
    sono quella pelle tesa quella corazza di mandorla
    sono le tue ultime paure e i tuoi baci migliori

    anima come ti fumo stasera
    sono quella circostanza quella pietra quell'inciampo
    sono i tuoi ultimi disagi e i tuoi primi pensieri
    sono la corsa folle nei corridoi d'asfalto

    anima come ci fumi stasera
    siamo l'abbandono nel buio dei cinema
    siamo la parola che ancora non conosciamo
    siamo la scintilla che viene dopo la fiamma

    anima tu pensi di non esserci stasera
    siamo la frase letta e riletta
    siamo tutto quello che tu chiami follia
    ma che è pura, introvabile Vita

    Friday, March 8, 2019

    elogio dell'incerto

    una sensazione di fiducia
    di poter fare tutto
    andare ovunque, persino a venezia

    una sensazione di apertura
    farti conoscere il mio mondo
    i miei amici la mia terra le mie storie

    una sensazione di paura
    che tutto questo sia solo
    una illusione d'inizio marzo

    il conseguente dubbio
    il silenzio
    ha tutto senso e forse non ce l'ha

    io non conosco un altro modo
    di scoprire una foresta
    se non attraversandola

    certo ci sono zone d'ombra
    ma tu lo senti
    forte quel richiamo

    e se solo avessi voce ti direi
    l'italiano che è andato più lontano

    fu cristoforo colombo

    che non sapeva dove andava
    e ignorava dove era arrivato

    stamattina a francoforte

    come il rumore del traffico  in sottofondo mentre dormi a Bangkok come le luci della mia città che non distinguo all'orizzonte  è in que...