Reading List

Monday, December 10, 2018

limite

di tutti i panorami che ho indossato
non è rimasto nulla
gli abiti migliori il tempo fagocita e consuma
ed io rimango l'uomo nudo di sempre
il solito eccellente conduttore di elettricità
e nulla più

ricordo quando mi hai detto
ogni cosa esiste solo se finisce
tu aggrappati ai miei arti fantasma
fanne una questione di vita o di morte
è colpa delle regole del mondo 
non provare ad accettarle mai 


Thursday, November 8, 2018

il mio regalo per

una nuova lingua straniera
sporca masticata poco amata
assemblata con sole consonanti
nessun suono musicale o canzone popolare
un lenzuolo per nascondersi
dove nulla può irrompere
nemmeno i carri armati in ungheria

ogni sera lo percorro
il mio argine del fiume
quando trovo una vocale
la raccolgo in una scatola
e appena sarà piena
tornerò a casa con in mano
il mio regalo per mia madre

Sunday, October 21, 2018

Fossile

Per Breece D'J Pancake

Le sei del mattino
l'odore di senza lavoro e campi incolti
non cambia mai 
mi hai detto di seguirti 
e guardare il panorama
elettrico e triste 
perché sta tutto lì
va solo tradotto e conservato 
ma qualcosa ha fermato l'aria
le nostre donne sono andate lontano 
lo accettiamo come un temporale 
ci rimangono le tasche piene di fossili
e la nostra barba dai riflessi ruggine 
elettrica e triste 
che non sappiamo tradurre e conservare 

Monday, September 24, 2018

pagina

come tace senza amore
la mia cicatrice sulla retina
hai allontanato vista e udito
e risplendi forte addosso a chi a cosa
la mia processione senza croce

come mi fuma l'anima
la tua nuova forma espressiva
è il non esistere
e attraversi piano questa stanza
la mia illuminazione senza fuoco

come brucia il mio reale
il linguaggio è diventato microscopico
i caratteri li ricordo erano giganteschi
e il centro del tuo mondo non sono più io
un malinteso osceno e timido

come mi fuma l'anima
i miei occhi non ti servono più
hai finito il giro cerco impronte trovo ali di cartapesta
ma le finestre sono chiuse sei arrivata tardi
pagina bianca prima di sporcarsi

Monday, September 10, 2018

sacco

una storia che inizia un giorno e finisce un altro
sono cambiate musica, scenografia e congiuntura economica
se ne son schiantate di scorie
contro la nostra barriera ematoencefalica
ma qualcosa delle tue vite precedenti
senza motivo ritorna a parlare

2015

i farmaci
la madre li conosce tutti
tranne quello che impedisce
le eterne partenze del secondo figlio
e allora prepara un sacco magico
per curare i suoi acciacchi e insicurezze
sigilla tutto e guarda il soffitto
poteva essere più semplice forse
ma ogni rincorsa è diversa e senza tempo
e lei ha cento mani e cento gambe

2018

il figlio apre un armadio e ritrova le medicine
una scritta a penna su ogni blister
"antibiotico" - "mal di testa" - "febbre"
a orientarlo in quel bosco microscopico
fino a quando non legge
feldene fast - compresse sublinguali
e tra una compressa e l'altra
stretta e incerta come sua madre il primo giorno di università
la parola DOLORE
più dolce di una crostata di lamponi

Sunday, September 2, 2018

piano


ho circondato i miei isolati
uno squalo intorno a questa zattera

prendo un cane nuovo per l inverno
o rinnovo la tessera per i trasporti

ora che serve essere lucidi
piango e rido sulle scale di quartieri ignoti

non posso immaginare di non immaginare
se me lo chiedi sei già lontana e senza luce

ma tu non lo chiedi mai
navighi i perimetri delle autostrade

una lumaca inesorabile
che arriva dove vuole

io vivo di lampi e strappi
e sogno un pezzo della tua lentezza

se apro tutte le mie stanze 
trovo ancora qualche angolo pulito

se allungo ogni mio passo
posso bussare piano alla tua porta 

Wednesday, August 29, 2018

Persone


Tutte queste accelerazioni
non muovono una briciola
se tu non lo consenti

Hai svuotato una piazza
piena di vento e lumache belle 
l hai riempita di macerie e vetri rotti 

Io so che dovrei
(dovrei?) 
evitare i fili scoperti 

Mi hai detto che il pericolo
il pericolo non è la morte
Il pericolo è il silenzio

Ma ci pensi, donnie
migliaia di persone nei palazzoni tutti intorno/
e noi viviamo circondati dal silenzio


Friday, August 24, 2018

scatola

cosa sono
sono un panorama spoglio
che percorre a testa bassa
i suoi ponti incompleti
e ripete a te che non puoi sentire

andrà tutto bene
andrà tutto bene
andrà tutto bene

cosa sono
sono una piazza di estranei che non si parlano
impara una lezione
dal dolore della distanza
e ripete a te che non puoi vedere

andrà tutto bene
andrà tutto bene
andrà tutto bene

cosa sono
sono una scatola vuota
che si riempie con la tua voce
ti rincorre ma non ha gambe e cade
e ripete a te che sei ancora in piedi

andrà tutto bene
andrà tutto bene
andrà tutt

Saturday, August 18, 2018

geografia

geografia:

zone sismiche fasci di falene fuochi lontani a valle
io ti incarto i miei desideri più profondi
li appoggio dietro la porta
tra le bollette e i volantini delle pizzerie
tornando a casa elaboro metafore contorte

una donna A che non riesce a ridere

un uomo B che zoppo la rincorre

in questi giorni tra un fiore e una lama
la donna A sceglie la lama
trattiene lacrime al lavoro
si allaga di seicento gesti quotidiani
e tutto ricomincia la mattina dopo

in questi giorni tra un pozzo e una spiaggia
l'uomo B sceglie il pozzo
si prepara a risalire come ogni volta
e quando chiude gli occhi
puntuale ritorna la donna A con i suoi lampi

Adesso non le vedono come porte chiuse
sono solo porte non ancora aperte
Adesso l'uomo B cammina più veloce
e sulle labbra della donna A ho visto arrampicarsi /
Adesso il primo riflesso di un sorriso



Friday, August 3, 2018

Tutto


Tu dimentichi
Per te non è reale 
Sono i miei occhi
Ingrandiscono tutto
Più la realtà è impossibile
Più la cerco
Sono I miei occhi
Ingrandiscono tutto
Mi sporco le mani mi lego le dita
Questa estate sembra un lamento di capre 
Quello che per me è importante
Per te non è tangibile
Sono I miei occhi
Ingrandiscono tutto
E tu diment

Monday, July 30, 2018

Fiume


Vorresti urlarlo a tutto il Tevere
luglio è stato un precipitare /
hai gli ingranaggi inceppati /
da qualche tempo
sei la somma delle tue crepe /
il panorama è un costante intralcio
e la musica di una volta
non riesci più a proporla /
dici a te : mi arrenderò
a cinismo e scoramento /
il tuo petto si allunga e si accorcia
e la notte è il doppio dei tuoi giorni /

Eppure settembre sta per arrivare /
è stato inventato per ricominciare /
sei un fiume prosciugato
ma hai un concerto di alleati intorno /
una goccia alla volta
chiuderanno le tue crepe /
e un giorno saprai ritornare come Jordan
i tuoi argini fioriscono di nuova bellezza e animali strani
mi insegni a ballare il liscio /
ed io ti chiedo se ricordi ancora
quel periodo lungo e ignoto
come le sirene delle ambulanze /

Friday, July 27, 2018

Mattina presto / Suicidio


Sei uscito dalla grotta
è passato molto tempo dall'ultima volta
ti illudi sia cambiato lo scenario
sottovaluti le estranee
ne hai conosciute di magnifiche
prima che diventassero un bel nome
e lacerassero il tuo cuore
Sei rimasto sempre uguale
i poeti si uccidono ogni giorno
aprono porte sguarniscono organi
alle loro parole 
segue un letale umido silenzio
e ritornano a pensare alla tua grotta 
e a queste piazze incomplete e tristi


Thursday, July 12, 2018

zampe

Un tempo conoscevo tutte le tue note.
Quando il temporale si esaurisce
si attarda l’odore dell’acqua nell’aria.
Cosa è un amore finito
lo impari dopo anni di piogge e nevicate.
Ero fradicio di te
e non volevo progettare nulla
se mi prestavi i tuoi fiammiferi

Adesso ho dimenticato tutte le tue note
e il dolore l’ho sepolto con chilometri e parole.
Ma quando il temporale si esaurisce
dietro i muri l’amore rifiorisce
gli insetti tornano a passeggiare
sulle mie vertebre crepate
hanno zampe appuntite, passo incerto
e il giacchetto verde che indossavi sempre

Friday, July 6, 2018

Specchio

È stato sul finire di giugno
hai buttato via maschere dentiere protesi e vecchie donne
più che pensare ai panorami di ieri
hai rincorso quelli in fondo al ponte
riconosci il mendicante di quartiere
e ti senti a casa
Casa
questa parola infinita e senza tempo
può essere un libro un palazzo tuo padre
o Alessandro che si addormenta
è stato parlare con una sconosciuta
che conosce i tuoi linguaggi
e decifra i tuoi lamenti
e ti senti a casa
Casa
questa parola infinita e senza luogo
ti è rimasta solo quella
sul finire di questo giugno
che si arrampica su luglio
ma dimentichi decine di libri parole panorami
e quell'abbagliante specchio nell'ingresso



Sunday, June 3, 2018

intersezione

ti parla del vento dei Balcani
ti insegue sotto la giacca
nelle intersezioni dei discorsi degli altri
è un grumo di passato
che inspiegabile prosegue
hai tante domeniche ancora da recuperare

ti parla delle serate alle finestre
ti raccoglie dal fondo dei vasi
dalle intersezioni dei discorsi degli altri
è un silenzio così denso
che inspiegabile prosegue
hai tanti giorni ancora per iniziare

ti ricorda di bere sumo di mirtillo
ti coltiva sul palmo delle mani
sulle intersezioni dei discorsi degli altri
è una patologia di rami secchi e vasi bianchi
che inspiegabile prosegue
hai tanti silenzi ancora da spezzare

Wednesday, May 9, 2018

pareti

Ho freddo di te
mi sono tuffato in un lago
colmo di rame e sequestri andati male
e sei ricomparsa un nove maggio
se imparo a suonare il piano
poi devo ingoiare tutti i tasti
e mi spengo all'improvviso un nove maggio

Ho freddo di me
sono caduto in un lago
colmo di coltelli e vetri piccoli
e hai chiuso alcune porte ma non ci sono le pareti
se imparo a scrivere a macchina
poi devo masticare tutta la carta
e mi spengo all'improvviso un nove maggio

Friday, April 6, 2018

non

non posso
forse sei come il vento del montenegro
non bussi
mai prima di entrare
quando giri lontano
avverto il calore delle persone stupide
soffi dietro la spalla
e ritorno un elefante dorato
domani ti farei diventare
il paese che non sei mai stato
forse la mia India
disordinata e piena
ma io sono un pianoforte viola
che nessuno sa suonare
mi impolvero di neon
le note sono tutte sul pavimento
e tu non resisti
e allunghi le dita
e ti bruci le mani

Sunday, March 18, 2018

un gioco

l'abbiamo fatto l'altra notte
urlo nome di donna per le strade
fradicio d'acqua e impazienza
chiedo di lei a passanti alberi palazzi

si trattava solo di unire
una persona A con una persona B
si potevano usare i miei polmoni
e niente telefoni o corde invisibili

poi all'alba o poco prima
l'ho vista tornare da me
ha fermato l'inverno con le mani
e piazza oberdan era una cornice dorata

quando le ho chiesto
perché ci accade sempre questo
lei ha detto solamente
perché siamo noi

il giorno dopo
tra le lenzuola riposano docili
miliardi di suoi minimi frammenti
che tenace inseguo ancora oggi

nel comodino più lontano
c'è ancora il suo bicchiere d'acqua
appare così stasera
irraggiungibile e bello

Thursday, March 15, 2018

le tue vocali e consonanti

a un certo punto della corsa
avevamo già perso qualcosa.
Lo abbiamo smarrito tra i lunedì dei morti e gli archi medievali.
è stato come se avessimo perso il grip.
Ho un fratello poggiato nella terra
ma non ricordo il suo volto.
Non so come avrebbe affrontato il problema A
o come avrebbe festeggiato la promozione B.
Non conosco nessuno meno di lui
eppure porto il suo nome
con l'imbarazzo del ladro
e ogni sera mi perdo con lui
tra i venerdì dei morti e gli archi medievali.
Questo sole di pomeriggio tardi
ci rallegra un attimo
poi ritornano le tue vocali e consonanti
invisibili e pesantissime
e le tasche si svuotano
la direzione si perde


Saturday, March 10, 2018

occhi

Quella mattina non riuscivo ad aprirli
come se tu ci fossi seduta sopra
ma ero solo come un tunnel
avevo paura di alzarmi dal letto
e il corridoio era il mio ponte oscillante
non capivo cosa ci fosse di così pericoloso
tra le mie acque piatte

è arrivata la sera
ho vissuto con immotivata rabbia e frustrazione
e pianto per motivi che non capivo
mi sono tornate in mente le tue lettere cubitali
la panchina di un gargano verde stinto
la foto di donna che ti mostravo
ho sentito infrangersi tutte le mie porte

e sono di nuovo lì
nella stessa mattina di quattro anni prima
non riesco ad aprire gli occhi
come se tu ci fossi seduta sopra
ma sono solo come un tunnel
ho paura di alzarmi dal letto
e il corridoio è il mio ponte che oscilla

Thursday, February 22, 2018

// le lunghe serate garganiche / // /// / ////

Potrei dire che ho dimenticato
le lunghe serate garganiche///
cani morti terremoti venti senza fine/
//
e tutti i momenti in cui ho ignorato Lello
/
Ho cercato di tenermi occupato
con aerei treni donne e prati verdi
volevo essere una porta spalancata
////////////////////////////////
per dimenticare Lello
///////////
Potrei dire che negli anni mi sono distratto
ho pensato alle tue mani grandi e sporche
madri di carezze e oggetti d'arte
            /
avrei potuto abbracciare i Balcani con due lacrime e una radiosveglia
                               //////////////                   /////////////////////////////////////////////////
Ma la sera ritornava il mio paese e i suoi vuoti / / /
i tramonti freddi
le case abbandonate del centro
///
e/
da /ogni finestra
gli occhi di /Lello/
/
/
/                                       /// / // //////////////   / / / / / / /  / / / / / // / /
/
/
///inc/om/p/le/t/i / e / tri/sti




* legenda:

" / " sta per : foresta senza luce, roccia a picco sul mare, vento dai balcani, saracinesca che vibra, cassonetto che corre, vetro rotto, chiesa deserta lunedì pomeriggio, forno, scala mobile del cimitero, bastone per anziani. (in fase di aggiornamento)

Friday, February 16, 2018

cosa pensavi tu della mia poesia

non ci posso credere.
credi davvero che questa sia poesia?
e perchè lo sarebbe,
perchè ogni tanto mandi a capo un paio di frasi?
lo sai che quasi tutti ridono di te
e delle tue inutili nenie?
eppure, tu continui.

ti piace guardare lo specchio
forse un idiota parlerebbe d'introspezione
ma tu hai solo paura di guardare fuori.
Potresti andare, che so, a donare il sangue
ma sosti inutile alla finestra come dio la domenica
e tutto quello che fai rimane irrilevante
eppure, tu continui.

non ci posso credere.
Il giorno in cui smetterai
il governo di questo paese avrà una solida maggioranza
e si sentiranno i bambini
ridere felici per le strade di Roma
eppute, tu continui
e tutto rimane senza senso alcuno

waterboarding


cosa potevamo essere
e cosa siamo stati.
cosa siamo stati come individui
questo non riesco a capire.
Cosa significhiamo l’un l’altro
non lo so dire.
Sei stato un muro bianco pieno di crepacci e spioventi
in cui mi infilavo il pomeriggio presto
poi sono arrivati monsoni e televendite
i prodotti per la cura del corpo
ci sono finiti tutti in gola
abbiamo perso il nostro ritmo
per declamare a tutti voi
il più cordiale buonasera e buonanotte
dovevamo solo mantenere il nostro passo
espatri frequenti e risposte fugaci
ma questo rumore circonda città e ventricoli
uccide con la distrazione
e finisce che mi perdo nei tratteggi della notte
mi danno sedie vintage e cuscini comodi
e mentre affogo ti perdo in mare aperto
e dove sei finito Donnie
nessuno più lo sa

Thursday, February 15, 2018

finto

Oggi forse nevicherà
sui tuoi palazzi storti
volevano schiacciarmi
ma tu mi spingevi sempre via
Oggi a furia di passarti davanti
non significhi più niente
era una rivoluzione
in una scatola di cartone
ma pur sempre una rivoluzione
Oggi forse ritornerà
come un rumore di boschi
mi spettina gli occhi
disordinato e finto

Wednesday, February 7, 2018

cosa avrei scritto stasera

Avrei scritto senza dubbio una poesia
sulle storie che non so più scrivere
ma poi sei entrata tu
rame in testa voce annodata
a ricompormi senza parlare.
Avrei detto che dentro me la conversazione langue
e le parole scolano via
tra i miei cento fori
ma poi sei tornata tu
hai scritto qualcosa di notevole
e poi un perentorio "non rispondere".
Avrei confessato che non ero io a raccontare loro
ma il contrario
e da quando sono andate via
mi sento afono e sbilenco
ma poi sei arrivata tu
e ho riconosciuto tra i silenzi
la mia calda voce risuonare

Tuesday, January 30, 2018

è senza dubbio la persona più gentile del palazzo

È senza dubbio la persona più gentile del palazzo
eppure ogni giorno con calma
degrada e smantella le nostre mucose.
La sua pelle è di cartapesta
“Non può reggere” dicono i più giovani
eppure ogni mattina è lì che ci accarezza.
Le sue premure sono onde regolari
che limano le caviglie
un centimetro al giorno
e, mentre ci guarda, espelle tenere risate e voci dolci
non immagina cosa sono per noi
allarmi antincendio che paralizzano e sconvolgono 

Tuesday, January 23, 2018

febbraio 18

Contro i martedì di frastuono e le rotaie logore
puoi opporre solamente
la tua piccola voce.
Davvero ben poco
contro intemperie e neonazisti.
Fosse per loro, i rumori ti salirebbero addosso
una coperta di tisi e malaria
a ostruire arterie e vie di fuga.
Eppure quando parli
le candele si accendono
alcuni oggetti diventano vivi
e certe pause
lampeggiano per sempre

Monday, January 8, 2018

quattro pareti

quattro pareti di vernici e nicotina
il segnale scarso e frammentato
la voce stanca
e la testa pulsante
Il telefono del vicino parlava con la tua voce
eri caduta ed ero a terra anche io
come la chiami tu questa cosa
un inciampo di mezzo inverno
non saprei,
da quando adoro le cose senza nome
conosco il sapore della nicotina
i segnali estemporanei
le voci deboli prima dell’alba
e la tua testa viva e pulsante
che assomiglia così tanto
alla luce intermittente in cima al grattacielo

stamattina a francoforte

come il rumore del traffico  in sottofondo mentre dormi a Bangkok come le luci della mia città che non distinguo all'orizzonte  è in que...