una nuova lingua straniera
sporca masticata poco amata
assemblata con sole consonanti
nessun suono musicale o canzone popolare
un lenzuolo per nascondersi
dove nulla può irrompere
nemmeno i carri armati in ungheria
ogni sera lo percorro
il mio argine del fiume
quando trovo una vocale
la raccolgo in una scatola
e appena sarà piena
tornerò a casa con in mano
il mio regalo per mia madre
Reading List
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
stamattina a francoforte
come il rumore del traffico in sottofondo mentre dormi a Bangkok come le luci della mia città che non distinguo all'orizzonte è in que...
-
per piero l’estraneo che amo di più erano otto anni che non mi parlava (è un calcolo per difetto) l’aveva scelto lui, non io ieri lo trov...
-
il mattino presto il solco del mio corpo sulle lenzuola deserte crea valli, montagne e campi incolti la piega delle vene sulle mani il fisch...
No comments:
Post a Comment