non posso
forse sei come il vento del montenegro
non bussi
mai prima di entrare
quando giri lontano
avverto il calore delle persone stupide
soffi dietro la spalla
e ritorno un elefante dorato
domani ti farei diventare
il paese che non sei mai stato
forse la mia India
disordinata e piena
ma io sono un pianoforte viola
che nessuno sa suonare
mi impolvero di neon
le note sono tutte sul pavimento
e tu non resisti
e allunghi le dita
e ti bruci le mani
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