Come sembri lontana nel tempo
Ferrara gli anni 70 tu che vivevi con tua sorella
fare la spesa preparare la cena
e cantare ogni sera la canzone del Gargano
prima di spegnere la luce
Esiste forse cosa più degna e nobile
di vivere lontano con la propria sorella?
Sono fatte per questo, le sorelle.
Ho paura di come reagirò
Quando uomini e città avranno riempito i miei corridoi
Nel frattempo ho trovato una cartolina di Massimo
ti salutava dalla Sicilia al tramonto
e ancora adesso, a volte, ripensi a lui
che non ha più indirizzi né respiri
e a tutti i numerosi dispersi
del nostro presente imperfetto
Sei tornata a casa l’altro anno.
Ti avevano detto che Margareth era ancora lì,
a vivere di stenti per le strade di Ferrara.
Quando l’hai incontrata non ricordava come allacciarsi le scarpe
ma la vostra giovinezza
quella l’aveva tutta in tasca
e mandava a memoria la canzone del Gargano
che cantavi ogni sera con tua sorella
Prima di dormire chiedo al buio cosa ne sarà dei miei ricordi
e delle dimenticanze
e ripenso a Margareth con i lacci sciolti sotto gli archi di Ferrara
dove il presente non esiste
esiste solo il passato
Massimo che aveva ancora indirizzo e battito cardiaco
Tu, tua sorella e quella canzone del Gargano
che cantavate sempre prima che io nascessi
per Margareth