del mio corpo lontano lontano
si è piantato ostinato
tra le pieghe dei tuoi abiti
ho trovato un capello lungo lungo
nella busta che mi hai inviato
un altro è rimasto incastrato
nel bottone della giacca
vicino al fazzoletto di tua nonna
tra le promesse impresse nei fogli di carta
e lì rimangono
ostinati promemoria di un amore
che poi il compagno più grande
dei miei giorni presenti
è quel punto al centro dei tuoi occhi
addormentato tra il cuore e tra la gola
che rimane lì ad attendere il suo tempo
paziente come un albero
come le sue foglie
che scendono in un vortice
ed io mi rallegro del tempo che passa
del mondo che soffre del buio che avanza
perché lui passa e tu rimani
e pian piano il mondo gira
e tu torni vicino
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