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Monday, August 19, 2024

notte di pioggia a roma

deve essere passato molto tempo

nemmeno ricordavo l'ultima notte di pioggia a roma 

all'inizio a me sembrava un peso sullo stomaco 

un mondo intero che piange a metà agosto 

poi ho visto le piante gioire di quel pianto 

le foglie vibrare

la terra in qualche modo reagire e ribollire

ho pensato che potesse fare del bene anche a me

sono rimasto sotto la pioggia 

per un tempo che deve essere stato molto lungo

solo le prime luci dell'alba hanno riportato il mio presente

 - una scatola piena di passato e futuro - 

le piante erano fradicie e sinceramente allegre

sono stato così felice per loro! 

le ho salutate una ad una 

ho preso la mia bicicletta 

e sono andato al lavoro 

il vento mi avrebbe asciugato lungo la strada.

Sunday, August 18, 2024

tempesta

E cos'è questa nuova forma di amore 

L'unica che conosco 


L'unica che mi comprende come uomo 


Racconto alle pareti di casa 

Ogni tuo movimento delle guance 


Abbiamo un campo da gioco molto grande ma non ci perdiamo 


A me sembra di essere un senza patria 

Quando non sento la tua mano sulla mia 


Ma la sento arrivare ogni mattino 


Andiamo a prendere un gelato 

Poi mi dai un bacio sulla fronte 


Andrà via questa pressione insostenibile e saremo ancora qui /


è una tempesta in lontananza 

fatta di fulmini e silenzio 


Non riusciamo a smettere di guardarla 

Saturday, August 17, 2024

una puntura di ape

una puntura di ape  

mi fa entrare qualcosa nelle arterie 

è un linguaggio ignoto 

che tronca gli arti e allunga la notte 

a discapito del giorno

c’è ancora qualcuno che crede al giorno? 

vorrei poter parlare 

a tutte le ore che ho passato senza te 


ma tu eri a un millimetro da me 

mi spalmi una pomata

(o forse era una crema? devo essere preciso con te)

e una guerra si ferma in est Europa 

nella tua lingua le città si scrivono con la minuscola 

nella mia non c’è molta punteggiatura

ma un misto di dolore e passione

in questo periodo intermittente colmo d'amore e di paura


se io ti do il mio pomeriggio

tu poi lo rendi giorno 

è uno scambio intermittente 

perchè io so di darti qualcosa in cambio

che sia un bicchiere di frutta fresca od ogni goccia del mio sangue  

per me non cambia niente 

è un periodo duro e oscuro ma è il nostro primo 

non lo dimenticheremo mai

Monday, August 5, 2024

mani

 

al fine di una migliore comprensione

si cerca di fissare lo scenario:

è la fine del primo quarto del nostro secondo secolo

e passeggiamo per le città di questo mondo

 

ci sono mani di persone che tagliano il pane,

il pesce, la verdura

in una sala congressi canadese 

o in una kocsma ungherese 

 

sono mani di persone che si crepano e si bruciano 

versano i soldi alle famiglie in Bangladesh 

e tornano qualche ora sotto le coperte

prima di ricominciare


ci sono mani che ricevono quel cibo 

ma sono un po' distratte

si cercano tutto il tempo sotto il tavolo

non vogliono altro 


sono mani di persone che non vorrebbero separarsi

che si tengono al buio di un cinema

come se, staccandosi, poi anche la corrente

spegnesse la città e la loro festa

 

sono mani che si allungano per raggiungersi tra loro

tagliano pane, pesce, verdura solo le une per le altre

hanno più fortuna e meno calli

di tante altre povere mani

 

sono mani che non sanno nulla

di questo secolo e dell’altro

se non quel linguaggio di tremore, abbandono e leggerezza

che fa nascere bambini e statue in bronzo


sono mani intrecciate

che hanno un'ottima memoria

e ogni notte riducono di un centimetro 

lo spazio che le separa 

 



Friday, August 2, 2024

congegno

per orsolya


hai le mani lisce

come se il vento

(o le parole della gente)

le avessero lavorate a lungo

il risultato è una superficie calda

limpida e senza increspature

un congegno che congela il male tutto intorno

riscalda il nostro involucro

e ci mantiene idratati

 

a volte le usi per accarezzarmi

è come un’onda gentile

che travolge e ripaga tutto

ogni pomeriggio solitario ogni illusione di futuro

sembrava tutto ancora incerto e vuoto

poi sono arrivate le tue mani

quel tremore ai polsi

il senso di una notte

che ha dato forma e senso ai nostri organi

 

la lingua in cui mi parli

ha corso su corridoi infiniti

ero diverso prima di conoscerla

seduto alla tua tavola

colma di parole gentili e sguardi curiosi

ho mangiato una zuppa con i cavolfiori

(stavo quasi per versarla sul tavolo!)

come le tue mani come quella casa come quei volti

era colma d’amore

 

siamo stati nel tuo giardino

in un cinema in mezzo ai boschi in riva al mare

a cercare una lingua adatta

a dire quello che volevamo dirci

una lingua senza sillabe e

fatta di piante e foglie misteriose

che, se le lanci in aria

vorticano folli e non vanno giù

trovano un percorso allungano la traiettoria

 

che congegni misteriosi,

mi viene da dire,

queste foglie

che si arrampicano in aria

questo amore

che copre e alimenta tutto

e una strada trova sempre

questa necessità di mangiare insieme

la vita che è passata e quella che verrà

stamattina a francoforte

come il rumore del traffico  in sottofondo mentre dormi a Bangkok come le luci della mia città che non distinguo all'orizzonte  è in que...