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Thursday, January 30, 2020

dieci

visi come questi ne vedo tanti
sono le facce della nostra generazione
ansiosi eremiti senza dio
solo lavori a tempo e paura senza fine
terrore di provare qualcosa di difficile
l’eventualità negativa prevale sempre su quella positiva
pensano di proteggersi mentre si uccidono
tipico dei tossicodipendenti
è come se avessero una spina nel braccio sinistro
ma non riuscissero a trovarla

visi come questi ne vedo tanti
alcuni li ho anche amati baciati rassicurati
ho cercato di convincerli che la vita è una bella giostra
ma che molto raramente regala una seconda possibilità
e se non ti lanci rimani solo un triste involucro
di fronte a questo esercito di ansie
sono una debole minoranza
a volte mi guardo allo specchio e ho paura
poco tempo fa sentivo l’energia e la forza per affrontarli tutti
ero assolutamente certo di resistere per sempre
poi sei arrivata tu

Friday, January 17, 2020

sette

ormai tanto tempo fa qualcuno è entrato in casa mia.
credevo fosse andato via
ma appena vado a letto
dal bagno mi aggredisce
un piccolo sussulto e
ho il volto pieno di graffi di labbra che conosco
quella risata che sembra un sospiro prolungato
e il rumore di infradito troppo grandi percorre il corridoio
quando accade mi alzo di scatto e corro di soppiatto
urto contro mobili ansie porte inconscio
ma non trovo nulla e
ho il volto pieno di graffi di labbra che conosco
una volta provo a chiudere ogni porta
(ma io non sono tipo da porte chiuse purtroppo
qui da me è sempre tutto pericolosamente spalancato) 
mi sento oppresso e con un sonno rigido e acuminato
poi riapro gli occhi e
ho il volto pieno di graffi di labbra che conosco

Wednesday, January 15, 2020

sei (cane che corre)

mattina presto
paese fondatore dell’unione
erba di prato congelato
le strade del trattato del cinquantasette
non hanno niente di tuo qui intorno
a parte tutto quel che era mio
un albergo in riva al mare
l’eco lontano di un cane che corre
un cesto di risposte brusche
la nuvola bassa che mi opprime
voglio respirarla tutta
se ci riesco forse svanisco 
e ricompaio su altri prati
aria limpida strada integra risposte più gentili
un nuovo ipotetico inizio
se solo non sentissi indiscutibile
l'eco lontano di un cane che corre

Tuesday, January 14, 2020

cinque (kazakhstan)

una interruzione
crepa tra collo e torace vibrazione del labbro inferiore
numero civico in paese straniero
una volta ti ho volato incontro
leggono le mie poesie in kazakhstan
le mie sillabe i miei concetti
il mio dolore senza fine né colore
mi chiami al telefono
“i dati dicono che lo leggono in kazakhstan
e poi francia stati uniti irlanda germania regno unito
solo questa settimana”
a me sembra disperso su un pavimento straniero
gocce di mercurio all’inizio dell’estate
ci sono pieghe sul mio viso che ieri non avevo
eppure tu continui a elencare paesi con la cappa
me lo ripeti sorridendo
come se sparpagliandolo, per una silenziosa regola del cosmo, 
potesse attenuarsi in qualche modo

quattro (automatismo)

il battito rallenta apro gli occhi passeggio su
una strada senza luce senza suoni e in tasca solo
le ricevute dei ristoranti i cadaveri dei capelli le chiavi intrecciate
con i cavi degli auricolari le dita delle mani prima dell’alba
perso nello spazio tra l’aereo e il suo atterraggio
ti nasconderai lancerai pezzi di fegato dal
finestrino
una massa informe che si rigenera ogni volta
è questa la tragedia
film polacchi cinema deserto mano che afferra l’ombra
un libro del quarantasette con la copertina verde
sono rimasti solo due superstiti
ho scritto più di cinquecento poesie
e cosa ne è rimasto
l’odore delle rotaie quando piove

lo spazio tra l’aereo e il suo atterraggio

avevo visto il tuo cappotto blu su un tram
(ed io non salgo mai sui tram)
non potevi essere tu sarebbe stato un film scadente
un libro di modiano recitato male
eppure ho seguito quell’indaco di persia
frammenti di fegato tra sedili e finestrini
è questa la condanna non si arresta mai
più lo spezzetti più prosegue
è nella sua natura e ancora non capisco
se è un desiderio innato
o soltanto un piatto automatismo


Monday, January 13, 2020

tre

formicolio a mani e piedi sentirsi in strada deserta notturna anche quando sei
tra la folla informe
l’interazione era una lente
che indossavo l’anno scorso
adesso batto dita su tastiere parlo ad alta voce
e inquino quel che resta 
della eco delle tue mani sul mio corpo

Thursday, January 9, 2020

due (le estremità)


Ti allenano a essere sordo.
Le parole, certo, un bel pericolo
sono appuntite e, se le deglutisci,
ti perforano lo stomaco.

Ti scrutano sicuri: la magia finisce.
Possibile che tu non lo sappia?
Usano frasi gentili guanti di lattice
ma negli occhi festeggiano e ridono di te

Sei comparsa d'inverno andata via
con la fine dell'estate
da quel giorno ho le estremità gelate

Mi ricordo quell'aereo abbattuto sui cieli dell'Ucraina/
brandelli di persone cadono su un campo di girasoli/
non sarò mai come te sentirò tutto
e ogni parola che ho ingoiato voi non l'avrete mai vissuta 

Non ci sono dubbi: sono destinato a  soccombere molto prima di voi.
Ho già perso la punta delle mani!
Vi lascerò soli nelle vostre



vuote



case
sicure e senza rischi
gonfio di vita
e di sangue nello stomaco

Friday, January 3, 2020

uno

Roma ha un cielo così limpido
la domenica mattina
mi parlavi dell’immediato
le commissioni i preparativi per la partenza
             i piccoli accorgimenti che evitano future seccature
non riuscivo a trattenere le lacrime
ma non per te che andavi via
era la spiacevolezza dei piccoli gesti
se li sai ingrandire
ed io sono la polvere fredda e secca
di tutte le frasi che mi hai detto

ogni oggetto se vai a fondo
è una grande foresta senza pace
che io leggo e poi rileggo
ma sai che decifro ogni volta le foglie sbagliate
se apro le mani non ci sei più tu
solo la spiacevolezza di un piccolo gesto

Roma ha un cielo così limpido
la domenica mattina
e che io infligga dolore o lo subisca
Roma ha un cielo così limpido
la domenica mattina

stamattina a francoforte

come il rumore del traffico  in sottofondo mentre dormi a Bangkok come le luci della mia città che non distinguo all'orizzonte  è in que...