quanto sottili sono diventate
le mie corde vocali nel presente
una fune di quattro sillabe
che il vento trema e inclina
cinque dita in una mano
e il tempo eccolo colare via
quanto è bello questo sole
che non commenta e solo osserva
quante cose potrebbero dirsi
ma il mio passato mal sopporta il mio
futuro
due adolescenti goffi
che non sanno parlarsi tra loro
per questo rimane giusto un frammento della sera
l'alfabeto il silenzio qualche appunto
e infine irreversibile
la carta l'inchiostro la ruggine
ho sempre amato quel suo colore
elettrico e triste
quel suo volerci dir qualcosa
che non riesce a esprimere
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