darei il sangue per quel cane
forse perchè abbiamo un dialogo leale
una interlocuzione senza equivoci
tra il detto ed il voluto
non so dove inizio io e dove finisce lui
forse perché il detto nemmeno esiste
forse neanche il voluto
forse esiste solo quello strano codice
quella scatola di gesti a cui attingiamo
come se ogni altro linguaggio fosse
la mia infezione senza cura
l'equivoco costante che crepa il mio presente
ho fatto un sogno
sono in una stanza vuota senza finestre
non so nemmeno se è giorno o notte
se provo a parlare non escono suoni dalla mia bocca
allora smetto di parlare
di desiderare
di rimuginare
con le unghie sui muri incido tutta la mia attesa
quando finisco mi sanguinano le dita
e vedo spuntare finestre
illuminano l'amore trovato su un piccolo divano
il dialogo più giusto
che avviamo senza parlare
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