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Saturday, December 28, 2024

il mio vuoto, il tuo vuoto

la condanna dell'uomo socializzato nella società di massa: mai solo, sempre solitario. (T.A.)


in questa casa ti ho immaginato a lungo

qui ritorno adesso solitario

mi rallegro di questo: 

posso finalmente andare in bagno

aprire la bocca e tirare fuori quello che ho dentro

così magari riesco a capirlo meglio

(o anche solo dargli una spolverata)

qui dentro sembra non esserci nulla

è buio e sento l'eco dei miei pensieri 


ci lancio dentro un'amo

che catturi tutta la mia essenza 

e tiro forte il mulinello 

eppure la corda 

per tutti i giorni di dicembre gira a vuoto interminabile 

come se dentro me non ci fosse più nulla 

un guasto elettrico che interrompe le allegrie

come se il saperti esistente e irraggiungibile 

dissolva il mio respiro


Monday, December 16, 2024

il dialogo più giusto

darei il sangue per quel cane 

forse perchè abbiamo un dialogo leale

una interlocuzione senza equivoci 

tra il detto ed il voluto


non so dove inizio io e dove finisce lui

forse perché il detto nemmeno esiste 

forse neanche il voluto

forse esiste solo quello strano codice 


quella scatola di gesti a cui attingiamo

come se ogni altro linguaggio fosse 

la mia infezione senza cura 

l'equivoco costante che crepa il mio presente 


ho fatto un sogno 

sono in una stanza vuota senza finestre 

non so nemmeno se è giorno o notte 

se provo a parlare non escono suoni dalla mia bocca


allora smetto di parlare 

di desiderare 

di rimuginare

con le unghie sui muri incido tutta la mia attesa 


quando finisco mi sanguinano le dita

e vedo spuntare finestre

illuminano l'amore trovato su un piccolo divano

il dialogo più giusto


che avviamo senza parlare 

Thursday, December 12, 2024

soffocare

senti come mi stringe il collo

questa foresta senza fine 

dove tutto muore o sta per farlo 


ma con che colori straordinari lo sa fare

il linguaggio è tutto quello che ho 

un dolore sordo fatto di sillabe e intervalli 


l'animale che mi sottrae il cibo e l'acqua 

la tempesta che interrompe il mio sonno 

è il linguaggio la mia paralisi intricata


la mia benedizione la mia devastazione

la foresta che mi toglie la vita 

a ogni calar del sole


ma tu guarda, amore mio, 

quanti milioni di foglie ci sono tutto intorno

hanno meravigliosi colori bibor e vinaccia 


mi seppelliscono 

mi erodono 

mi invadono la gola


e non respiro più  


Friday, December 6, 2024

un taglio sul labbro

mi sembra di scorgere dalla finestra 

la sua sagoma di donna

ma la regola del mondo me lo vieta

non può essere quella donna 

le sue labbra che mi chiedono 

"ma sei normale?"

e intanto cosa mi rimane 

un taglio sul labbro rimediato in Corea

una frase incompleta intercettata nel metro 


ho provato a mangiare tutto 

ogni pietra ramo e nuvola di Roma 

ho bevuto il Tevere e la parte più buona 

dell'amabile Aniene 

ma ancora è qui

quel senso di vuoto che ara le mie arterie 

fa una catasta alta 

con tutte le mie buone intenzioni 

e le brucia controvento

ogni domenica mattina


stamattina a francoforte

come il rumore del traffico  in sottofondo mentre dormi a Bangkok come le luci della mia città che non distinguo all'orizzonte  è in que...