la mia anima di uomo
l'avevo in mano l'altra sera
e stamattina mi è caduta via
tra cento piedi nella metro
bottiglia tra le onde dell'atlantico
ho bisogno di perdermi
tra le rampe di scale e i sotterranei
di questo gigantesco palazzo in affitto
piangerò via tutta la sua ruggine
lo rimetterò a nuovo con il riso e con il pianto
e ancora la mia anima
la vedo perdersi e riprendersi
un segnale radio intermittente un occhio pulsante che rotola
mi fugge dalle mani lungo i canali di scolo
e non lo riprendo più
se io devo, allora devo
credimi non saprei come dirlo
ma se restiamo in silenzio insieme
il dolore si dimezza la distanza pure
non resta che chiedere a tutti
per cosa nasciamo?
per de-scrivere la nostra incompiutezza?
per il gusto di nascere?
o forse solo perchè, non farlo,
tutto ci preclude?