per una madre del gargano e suo figlio
il sole tramonta
il suono si disperde
poco da dire se
non
le regole del
mondo ce le insegnano sul corpo
ci allontaniamo
tirati agli opposti
da forze stupide
e senza eleganza
un caso distratto
e bestiale che ci calpesta
eppure di una
coppia di satelliti
(anche se li
allontani)
uno rimane il
riferimento dell’altro
quanto è facile
distruggere, quanto è senza grazia
quel che non si
disintegra è l’impronta
l’orma della voce
dell’una dentro l’altro
più si allontana
più esiste
più avverti la
pressione della sua mano sulla tua
una sua parola
una sua dolcezza di madre
madre, questa prima parola dell’universo
che non serve
tradurre o interpretare
metti anche che
questo pianeta imploda.
metti che ogni minuscolo
frammento si disperda nell’universo
e vi trovaste nei più estremi reconditi angoli di nulla.
ancora avvertirai appassionata e piena
la sua pressione senza
tempo e recinzioni