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Friday, December 16, 2022

pressione/satelliti

per una madre del gargano e suo figlio

 

il sole tramonta il suono si disperde

poco da dire se non

le regole del mondo ce le insegnano sul corpo

 

ci allontaniamo tirati agli opposti

da forze stupide e senza eleganza

un caso distratto e bestiale che ci calpesta

 

eppure di una coppia di satelliti

(anche se li allontani)

uno rimane il riferimento dell’altro

 

quanto è facile distruggere, quanto è senza grazia

quel che non si disintegra è l’impronta

l’orma della voce dell’una dentro l’altro

 

più si allontana più esiste

più avverti la pressione della sua mano sulla tua

una sua parola una sua dolcezza di madre

 

madre, questa prima parola dell’universo

che non serve tradurre o interpretare

 

metti anche che questo pianeta imploda.

metti che ogni minuscolo frammento si disperda nell’universo

e vi trovaste nei più estremi reconditi angoli di nulla.

ancora avvertirai appassionata e piena

 

la sua pressione senza tempo e recinzioni

Saturday, December 3, 2022

disfatto

per carmen e thom


questa voglia di ri-muoversi nel mondo 

dove l'ha trovata

io vedo un corpo che è cicatrice

di un momento che azzera tutti gli altri


non è una pianta indigena 

qualcuno l'ha raccolta in un osceno punto A 

e portata in un meno ostile punto B 

fà che non torni mai indietro


un lampo una reazione chimica un destino avverso

il mio letto è disfatto e stanco

un campo di battaglia spazzato dal vento 

domani proveremo a dargli un senso

Wednesday, November 30, 2022

gigantesco palazzo in affitto

la mia anima di uomo

l'avevo in mano l'altra sera 

e stamattina mi è caduta via 

tra cento piedi nella metro 

bottiglia tra le onde dell'atlantico


ho bisogno di perdermi 

tra le rampe di scale e i sotterranei 

di questo gigantesco palazzo in affitto

piangerò via tutta la sua ruggine 

lo rimetterò a nuovo con il riso e con il pianto


e ancora la mia anima 

la vedo perdersi e riprendersi 

un segnale radio intermittente un occhio pulsante che rotola 

mi fugge dalle mani lungo i canali di scolo  

e non lo riprendo più


se io devo, allora devo 

credimi non saprei come dirlo

ma se restiamo in silenzio insieme 

il dolore si dimezza la distanza pure 

non resta che chiedere a tutti


per cosa nasciamo? 

per de-scrivere la nostra incompiutezza?

per il gusto di nascere? 

o forse solo perchè, non farlo, 

tutto ci preclude?


Wednesday, November 16, 2022

casa su albero

ogni giorno ti regali l'impressione di avere il controllo
tu, nient'altro che un paio di gambe tra miliardi
lo sai bene, dentro di te,
quanto ridicolo tu sei

vorresti controllare tutto
costruisci la tua casa su un albero 
con pietra di illusione e bugia
ma i quadri alle pareti non si reggono - sei colmo di vetri sul pavimento  

quanto è bello mentirsi, vero
ripetere qualcosa all'infinito lo rende reale
affronti meglio il traffico i pochi soldi 
la tua temporaneità che non finisce mai

passano i giorni, passano i mesi che diventano anni
ti sforzi di mostrare soddisfazione 
risparmi denaro per future ridicole evenienze
ti rendi ridicolo rivolgendoti ai posteri

dieci miliardi sulla terra 
e poche centinaia rimangono per sempre 
potresti chiedere il conto fare la spesa invitarla a cena ma sii onesto e ammettilo 
niente rimarrà di te 

Thursday, November 10, 2022

io, tu, hella

Hella, sud Islanda, due mesi dopo


i nostri percorsi in una notte

ottocentosessantacinque abitanti 

con due stranieri il cinque di settembre


ci siamo incontrati per caso, io e te

vento solare che si infrange su ionosfera

uomo senza luogo su ragazza di ostia


ci siamo incontrati per caso io, tu ed Hella 

c'è una prudenza omicida - quasi russa - che prende tutto e tutti 

a credere senza vedere siamo rimasti in pochi


sul greto di quel fiume il cinque di settembre

ho sentito un cielo accendersi  

non c'è epidermide-confine-porta che protegga


c'è solo un universo 

spietato e criminale - quasi russo - che non risparmia nulla 

e ci uccide quando vuole


ma io le avrei regalate all'intero mondo, le luci di Hella,  

e se prima di vederle potevo solo immaginarle

ora che le ho negli occhi me ne accorgo


questa storia fa proprio rima con la nostra

ci siamo sentiti come Raymond con Tess

due incoscienti che ridono dei prudenti 


e l'universo è una serie di crimini impilati 

e questa luce che diavolo è se non 

la stupenda eco della nostra


Monday, October 17, 2022

terrario

per le strade che io calpesto 

i fiori appassiti sono linguaggio di stagione 

gli uomini... gli uomini lo accettano per quello che è 


metti che io rallenti e mi soffermi su qualcosa 

che mi ricorda te 

questo flusso estraneo tutt'intorno mi lascia indietro


coordinarsi sarebbe il mestiere più importante 

il tempo di dire la parola tempo

e non hai più tempo 


ma nello scenario che io abito

se sfili perla da collana

non riesci più a trovarla


è un errore da principianti

nella vita che ci hanno programmato 

le collane vanno solo arricchite 


figurati se in questo terrario di algoritmi

qualcuno rimane ad aspettare 

uno come me che sfoltisce le collane



Wednesday, July 20, 2022

icaro (lo 0,98%)

per i dodici apostoli, che rifiutarono il giuramento fascista:
 
Francesco Ruffini
Mario Carrara
Lionello Venturi
Gaetano De Sanctis
 Piero Martinetti
Bartolo Nigrisoli
Ernesto Buonaiuti
Giorgio Errera
Vito Volterra
Giorgio Levi della Vida
Edoardo Ruffini Avondo
Fabio Luzzatto



di questo paese irraccontabile
ho esaurito vocali e consonanti
si contorce si ritrae si boicotta
del mio mattino è Icaro qualsiasi

di uomini infranti sui suoi scogli
ce n'erano di stupendi
la famiglia rosselli
gaetano salvemini matteotti giacomo i calzoni corti di ugo forno

eppure
qualcosa sotto le unghie ci rimane
su milleduecentoventicinque professori universitari
dodici non si piegarono al ridicolo

è in quella stonatura nella violenza generale
che questo luogo sa stupirmi
tu mi dirai è solo lo 0,98%
inchinati a questa virgola io ti rispondo 

oggi viviamo il tempo di uno stupore 
una mezza giornata d'illusione 
il resto dei nostri giorni è irraccontabile 
un lento lacerarsi dall'interno

dodici professori su milleduecentoventicinque
non riesco più a dimenticare questo numero
e il ricordo di quegli uomini per bene
del mio mattino è Icaro qualsiasi


Wednesday, April 13, 2022

traiettoria

roma, che manca ogni giorno

giovani a parole lo siamo sempre
una piazza vuota però è una piazza vuota

la parola che più influenza le altre 
traiettoria 

che evento strano entrare nell'orbita di un altro 
senza collidere 

scambiarsi sillabe detriti di parole influenzare i rispettivi ecosistemi arrossire 
allontanarsi per forze intangibili incontrollabili

tutti hanno paura di qualcosa. io odio il tempo
quando svela il meschino nel vicino 

è da lontano che l'avverti 
la traiettoria di oggetti uomini e vicende 

vorrei poter dare tutto a tutti 
togliere complessità ai pomeriggi 

ma non so fermarmi. una sola, semplice parola
riesce a influenzare tutte le altre 

Wednesday, February 16, 2022

tarassaco comune

uno stridore senza più storia.
civilissime città del nord 
contro
laghi corsi d'acqua lampi di rondini. 
le trasformazioni della società, i figli che partono, 
piazze che cambiano nome ma restano oscene

una famiglia non sa abituarsi a tutto questo.

puntura costante in punto indefinito 
tra piede e scarpa tra occhi e orecchie
pensi di aver dimenticato qualcosa per la strada
in realtà è sempre un qualcuno  
non so se fa più male non saper cos'è una famiglia unita
o vederla sfiorire

io conosco una famiglia numerosa che piano ammutolisce. 
si disperde tra i continenti come tarassaco comune. 
accento - abitudini alimentari - modi di dire   
il quotidiano non ha memoria 
di quei luoghi e quella gente
rimangono le case, piene di crepe - cornici - abiti fuori moda
e un dindon di vacche e orti incolti 


Friday, February 11, 2022

la forma nell'aria

due anni di un vento paralizzante 

e gli uomini del mio mondo cosa sono diventati 

milioni di monaci in piazze deserte 

l'unico contrasto di quei giorni

le porte chiuse gli occhi spalancati

cavalli con gambe spezzate nel recinto 


due anni di silenzio

hanno lasciato la forma nell'aria

e un dolore di legno eroso a ogni risveglio.

se a un uomo togli la prospettiva 

cosa rimane di lui

la domanda è sospesa da due anni 


quello che il mio mondo chiede

la libertà di dire: ricominciamo 

avremmo di che gioire

tutti gli indicatori sono lusinghieri

eppure il silenzio ancora impregna ogni dialogo 

e la sua forma ristagna come scoria 






stamattina a francoforte

come il rumore del traffico  in sottofondo mentre dormi a Bangkok come le luci della mia città che non distinguo all'orizzonte  è in que...