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Saturday, February 16, 2019

pareti

la versione dei passanti è unanime
sembravi un signore con pesi invisibili sulla schiena
una volta questa città era uno sterminato impero
adesso guarda a terra per non inciampare

la porta si apre prima piano
poi tutto d'un colpo
come gli anziani quando si ammalano

dalla finestra che affaccia sulla strada
ci sono strani ciottoli e uomini che avanzano a testa bassa
senti chiamare il tuo nome
ma è un errore

un impulso elettrico che non esiste
il migliore amico dell'infanzia
andato via come maiorana

come fanno queste pareti a contenerti
sei un polpo in una gigantesca bottiglia
scivoli lungo i vicoli
ti aggrappi alle narrazioni

la gente che rivedi dopo anni
non sa più chi sei 
ma ricorda tutti i tuoi racconti

alcuni dei tuoi libri
hanno le pagine ingiallite
è una sensazione che ti spiazza
sei vivo e fuori luogo come sempre

SEMPRE, questa parola inutile che non esiste e mai decifri
se ci provi ti confondi tra la folla
e pensi a che colore avranno le pareti del tuo corpo

Tuesday, February 12, 2019

come un

cosa ricordo
dei miei panorami interni
ero un temporale un vento lieve
una scatola chiusa

il sud di roma che ha ucciso pasolini
e ci ha fatto incontrare

puoi uscirne solo camminando
se ti accontenti finirai le provviste
sentirai soffocare
e rimarrai chiuso dentro

le piante in balcone le loro frasi di circostanza il loro affetto
alle tre del pomeriggio

ci camminavo a stento
le parole le attrezzature le persone
una piazza colma di ansiosi e insonni
ma tu eri naturale come un racconto di carver

l'oracolo della città scrive sui muri
quel che accade a roma mai rimane a roma

e cosa ricordo adesso
dei miei panorami interni
due occhi che invadono i corridoi
e la scatola si apre

stamattina a francoforte

come il rumore del traffico  in sottofondo mentre dormi a Bangkok come le luci della mia città che non distinguo all'orizzonte  è in que...