si trova nella via della scuola politecnica
ostile e fedele al regime
come le vecchie serrature
legno muto lavagne prigioniere lavandini paralizzati
è il 18 aprile cinquantuno
un corridoio lungo e vuoto
cento porte ai lati
nessuna deve rimanere chiusa
mai fermarsi trascinare i piedi mai fermarsi
apro la prima
banchi vuoti dita bianche relazioni decadenti
non parlare ad alta voce
chiudo gli occhi
in fondo vedo qualcuno
non è della PIDE odia le armi
muove le mani si sbraccia
ha così paura da non averne
mai fermarsi trascinare i piedi mai fermarsi
si apre l’ultima porta
un continente bianco e verde
è il 25 aprile settantaquattro
l’antica scuola di chimica portoghese è bellissima
il padre è uno solo
gli occhi si riaprono la strada è finita
sembrava un rettilineo infinito mi dice