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Tuesday, September 25, 2012

( / ) 

Dimmelo anche tu 
che non mi riconosci più
che non sai mai dire quando scherzo
o quando ti sto mandando affanculo
che una volta speravi di più
che forse al tuo inferno
hai risposto con gelido mutismo
che forse al tuo interno 
si sono invertite le stagioni
che forse al tuo inverno
hai replicato con questo enorme autunno


(marco)

Wednesday, September 19, 2012

Longilineità

Si, spesso sono io
coi circoli di pensieri che volteggiano più alti delle aquile
tra le vette più lontane da terra
spesso come sono come pochi;
poi d' improvviso mi afferro i polsi,
sono  di una  ragazza,
lo faccio con forza, con la decisione di un uomo;
solo io, posso farmi del male.

giulio

Tuesday, September 18, 2012




Registrato tra Londra e Colonia,1978.
Recorded in London/Cologne, 1978.
Aufgenommen in London/Koln, 1978




http://www.youtube.com/watch?v=RfKcu_ze-60





Friday, September 14, 2012

Padre di chi.

io sono incazzato padre, padre di nessuno in realtà ci ha mai pensato che viene chiamato padre da tutti ma lei non è e non potrà mai essere il padre di nessuno?.Io vengo qui a farle queste confessioni solo perchè lei si possa sentir padre, non so bene se serviranno anche  a me, ma a lei, di certo.
Dunque la questione Don Giovanni, anche sto nome in realtà è poco azzeccato, è che sono incazzato e basta, molto spesso, molto spesso con tutti e con me, anche con me.Perchè? Mi sono accorto che non mi stupisce il marcio, quello no, non mi stupisce più, mi stupisce il buono,mi stupisce il civile, mi stupisce il saggio, mi stupisce l'amico. Allora le faccio un esempio: se camminando per strada vedo qualcuno che getta una   carta per terra, non mi stupisce affatto come non mi stupisce la pioggia di marzo. Se leggo sul giornale che una madre ha ammazzato suo figlio con quaranta coltellate non mi stupisce mica, è successo spesse volte con spesse lame. Se vedo un anziano signore, con un bastone, che barcolla nell'autobus in corsa rischiando di cadere  con accanto un giovane baldo seduto al "suo" posto che non riesce  a vederlo, non mi stupisce no. Se vedo un barbone deriso dalla gente mentre chiede due soldi per mangiare non mi stupisco, l'indifferenza non mi stupisce. Le dico io cosa mi stupisce: un giovane  che dice buonasera sia entrando che uscendo da un negozio o dalle poste già mi stupisce un poco; una ragazza che aiuta una signora con un passeggino a scendere le scalette del treno anche un pò; una piccola folla di gente  ferma ad un banchetto di una fondazione per i malati di cancro in piazza bologna mi stupirebbe non poco; una cassiera del supermercato che non tira le confezioni contro le lamiere dopo averlo passato sul rilevaprezzi (nome inventato), ma le appoggia come se si trattasse proprio del cibo che dovrai mangiare tu, quello mi stupirebbe, mi farebbe pensare: "ma guarda un pò". Potrà pensare che in fondo non le sto dicendo dove ho peccato io, ma dove peccano altri, ma il problema è che non è così. Il mio problema è ben diverso, ogni volta che non mi stupisco dell'inciviltà, dell'indifferenza, dell'odio, dell'egoismo, ogni volta mi sembra di macchiarmi di un piccolo peccato, confermato poi dallo stupore per i comportamenti  e per le azioni sane. Prete io non so dove voglio andare  a parare, magari lei quando ha scelto questo mestiere sperava di sentire cose più interessanti durante i confessionali, e magari qualcuno gliele dice; So solo che mi sento di dire "sciocchezze" del genere più che dirle che mi masturbo o che ho rubato la donna del mio amico, o  che mi da soddisfazione bestemmiare e certe volte ho pensato di uccidere delle persone. Io le sto parlando di certe cose perchè in un certo senso mi sembra di andare alla radice di tutto, al vero fatto interessante: la mia coscienza; quella cosa che lei e qualcun altro pensate si possa  ripulire pregando e facendo svariate penitenze.Io lo so che nè lei, nè la chiesa, ne dio potete farci niente e difatti sono venuto qui solo per sfogarmi e per raccontarle un pò come stanno le cose fuori da queste mura, dalle stanze del culto. Le dò un altro suggerimento: fare le prediche è facile, così come scrivere dieci comandamenti che tutti dovrebbero rispettare, il difficile è dare l'esempio, quello smuove le coscienze, lei e tutti coloro che vorrebbero cambiare il mondo o le persone dovrebbero essere un esempio, solo questo, così  il genitore per il figlio, così  il politico per il cittadino, così  l'insegnante per l'alunno, così  il gatto per il topo ( forse questi due no)...L'esempio è la chiave di tutto, perchè la gente si imita, la gente osserva quello che fanno gli altri, trae le sue conclusioni vedendo che risultati si ottengono tenendo certi comportamenti e li riproduce, passo per passo..chi più chi meno...sicuramente in media..si è fatto tardi ora, ora che l'ho confessata senza nemmeno sapere che voce ha, vado a darmi un buon esempio.





Anche i Fiori hanno paura

 (Vecchie passeggiate nel mio vecchio quartiere)



cammino, la strada è lunga, piena di cose, almeno per come la vedo io, guardo,


gente di mezza età parla al telefono di ginnastica posturale

"all'ospedale non si paga ma la lista di attesa è di mesi, in clinica mi salasserebbero invece" conclusione? boh
e io penso, forse ha mal di schiena proprio perchè ha la testa sempre china verso il basso

passo avanti,

la signora dello shrilanka entra, come ogni giorno nel tabaccaio e gioca all'enalotto e non tanto perchè ci spera, tanto non si vince mai, ma perchè questo la fa sentire più italiana, di quelli con le abitudini mangiasoldi...perchè se spendo poi alla fine vuol dire che tanto messi male  non stiamo..."stasera che si mangia mamma?" "ah..già, non ho fatto in tempo a fare la spesa,vediamo cosa c'è"

ancora avanti e vedo i fiori di cui non conosco il nome, bellissimi, bianche e rossi, riesco a distinguere i colori solo grazie ai fiori ormai, che spuntano dalle ringhiere dal cantiere della metro c, quasi a cercare di scappare, ma per farlo dovrebbero spezzarsi e poi chisà essere raccolti da qualcuno per avere ancora un senso e non esser calpestati. anche i fiori hanno paura, e quindi ancora lì nel cantiere della metro c


ancora avanti allora, c'è il bar con la bandiera dell'Albania, non l'ho mai capito, e di certo se mi trovavo a dover prendere un caffè, non l'ho mai scelto, e nessuno dei miei amici me ne ha mai parlato, eppure, è lì da sempre, da prima di me


passo ancora avanti,

ah si, qui ci abitava, no, non ci abitava, ci abita ancora e una volta avresti citofonato senza esitazioni,come ogni giorno di un periodo che non sei sicuro di aver vissuto, perchè è stato prima del muro.. adesso..."ci abitava"
ebbene si, a quanto pare non è il tempo a far sfumare i ricordi  ma è il frattempo..

passo avanti, ah ecco, lo sapevo che anche oggi dovevo intossicarmi

gente che maledice l'86 che non arriva, step 1: sti cazzo di autobus che ti fanno perdere le giornate, step 2: governo di merda, step 3: fanculo a berlusconi! eccallà! mi sta sul cazzo tanto lui quanto chi ne parla in ogni luogo e in ogni lago, anche quando non è degno di nota e non ha senso, la gente ormai lo vede come uno di famiglia. triste .

ma per fortuna si va avanti, tò il tabaccaio pieno di cose stilossissime in vetrina! vorrei una valigetta per il poker, di quelle con le fiches e le carte..."se compri fiches e carte spendi di meno". triste . e la valigetta la cosa che mi intrippa


non ha avuto scelta: se non l'avesse ucciso lui avrebbe ucciso lei


vado ancora avanti, footlooker ha sempre le solite cagate e io puntualmente ci entro e puntualmente guardo sempre le solite cagate..sarà che mi piaccion le cagate o saranno  i miracoli del marketing, già perchè i miracoli esistono e il marketing ne è la prova..


menomale che non ho l'x box a Roma


ancora avanti, la ragazza col cane, lei non lo guarda mai, guarda solo quelli che lo guardano. ah no, a vedere bene quello è un  ragazzo, non il cane, e il guinzaglio allora? a vabbè ma ce l'ha anche lei


eccoci:feltrinelli, io adoro la  feltrinelli, tranne il reparto videogiochi, sofisticatissimo e nauseante

entro ovviamente, come al solito, leggo una recenzione e poi un paio di pagine  a caso dei libri con le copertine e i titoli che mi sanno di qualcosa e poi...tutto il resto mi piace immaginarlo  e  un giorno, forse scoprirò la verità, o forse no, un pò per pigrizia, un pò per paura di restar deluso; reparto musica allora:"salve vorrei passare all'elettrico ma non capisco molte di chitarre elettriche..mi hanno detto che la greg bennet è buona ma ha un prezzo basso "PERCHE' I PEZZI SONO ASSEMBLATI IN KOREA (da sottopagati) MA SONO TUTTI DI PRODUZIONE STATUNITENSE" "mmm si, è più o meno così" "ah ok, si può provare?" le cose tra parentesi e scritte in piccolo non reggono il confronto con un buon affare

vado via, senza comprarla ovviamente per ora...mi piace scroccare il tempo e le pagine dei libri alle persone che, "poveraccie" sono lì per fare il loro mestiere...poveraccie  quelle che non lo fanno direi


esco da feltrinelli e e passo davanti a quella scritta che mi piacerebbe se non fosse per la svastica che l'accompagna: "PAOLO VIVE", e la cosa che mi chiedo non è perchè lo abbiano scritto, sarebbe stupida come domanda...ma perchè un simbolo la cui riproduzione, sotto qualsiasi forma, dovrebbe essere illegale continui a stare su un muro, enormemente, senza essere cancellato..nella strada più importante, e magari per un  "ti amo", molto più discretamente scritto, vengono prontamente rimbiancati pezzi di muri. Sarà che l'odio è più forte dell'amore ...strano quartiere il mio, strano mondo il mio


 vado avanti ancora, ancora cartelloni con facce di politici incipriati..giungo alla mia solita conclusione: la politica è una delle cose più volgari, perverse, vomitevoli, porche,  succhiatempo, succhiasoldi, succhianima, succhia a tutti loro, che conosca.


cammino

due  uomini che si tengono per mano e chissà perchè se avessi una reflex gli farei una foto..già, perchè?

mi squilla il telefono, non rispondo, sono troppo impegnato

19.30, vado a fare la spesa che senò finisco come il figlio della shrilankese, col "vediamo che c'è" (non che non mi sia mai successo intendiamoci, anzi)
e poi stasera sarò sulla stessa strada, in un locale con i divanetti zebrati..con altra gente però, che ha occhi diversi. metterò i soliti occhiali scuri per nascondere i miei.

"Viaggia leggero" dice mia madre.


Giulio




Wednesday, September 12, 2012


Sulla neve - Varlam Salamov

Come si apre una strada nella neve vergine? Un uomo marcia in testa, sudando e bestemmiando, muovendo a stento i piedi, continuando a sprofondare nella neve molle, alta. Va avanti, sempre più lontano, lasciando sul suo cammino buche nere e irregolari. Stanco, si stende sulla neve, si accende una sigaretta, e il fumo della machorka si spande in una piccola nuvola azzurra sopra la neve bianca, scintillante. Lui è già ripartito e la nuvoletta resta sospesa là dove si era fermato a riposare: l'aria è quasi immobile. Vengono sempre scelte delle giornate serene per aprire una strada, perché il vento non cancelli il lavoro umano. L'uomo trova da solo i punti di riferimento nell'infinità nevosa - una roccia, un albero alto - e guida il proprio corpo sulla neve come il timoniere guida la barca lungo un fiume, da un capo all'altro.
Una fila di cinque o sei uomini, spalla a spalla, marcia lungo la sottile e incerta pista appena tracciata. Posano i piedi accanto al solco, non dentro. E raggiunto il punto prestabilito fanno dietrofront e ricominciano a marciare calpestando la distesa di neve vergine, dove ancora non si è mai posato piede umano. E la strada è tracciata. Possono percorrerla uomini, slitte e trattori. Se si seguissero le orme del primo uomo si avrebbe un cammino visibile ma appena praticabile: un sentierino e non una strada - buche sulle quali avanzare è più difficile che sulla neve vergine. E' il primo uomo che ha il compito più duro, e quando le forze gli vengono meno uno dei cinque compagni del gruppo di testa va a dargli il cambio. Tra quelli che seguono le sue tracce, tutti, anche il più piccolo o il più debole devono camminare su un angoletto di neve vergine, e non sulle orme altrui. Quanto ai trattori e ai cavalli, su quelli non vanno gli scrittori, ma i lettori.


Friday, September 7, 2012

I lunedì al sole



i lunedì al sole
e poi i martedì i mercoledì i giovedì
e altri fotogrammi che non mi sovvengono
tu continui a mandare e-mail in Cina
mentre io al parco guardo i cani degli altri
fino a quando non arriva la notte
è da mesi che sogno di entrare in un tunnel
mai una volta che sogni di uscirne

(marco)

Wednesday, September 5, 2012

Pompieri



Sono anni che proseguo
nel mio sociale esperimento
dico a tutti
Buongiorno e Come sta?
porto le buste pesanti
delle anziane del discount
ti ascolto nelle paure e conforto come posso
anche se andrò a letto tardi
e intanto molti meschini a equivocare
filo spinato sulla mia lana scozzese
e intanto i miei stanno arrivando
strani moderni pompieri a spegnere i miei incendi
non sanno loro
quelli come me non durano a lungo

(marco)

stamattina a francoforte

come il rumore del traffico  in sottofondo mentre dormi a Bangkok come le luci della mia città che non distinguo all'orizzonte  è in que...