come un processato in contumacia
le mie colpe non occorre ricordare
emergono naturali e inappellabili
una sirena di ambulanza che m’insegue
sono decisamente il piromane di me stesso
incarto i meriti in un foglio di giornale
li brucio ogni sera in un campo
come un romanzo di kafka
la strada è sgombra e illuminata
ma in tasca ho le chiavi di tutti i detonatori
e proprio questa realtà
è il tipo di gravità che mi condanna
se qualche amico avesse il coraggio di raccontare
quel poco di degno realizzato
sarebbe una perdita di tempo
rincorro i pomeriggi in un luogo senza vento
non sono nulla più di un prigioniero
senza sbarre né manette
un uomo come tanti rincorso da colpe invisibili
un processato in contumacia