Il giorno in cui si ruppe il polso
la sua mano tornò a scrivere
a matita sul tavolo della cucina
lasci un lavoro dopo l’altro
non ricrescono le unghie e le carriere
disinteresse e apatia tra gli angoli delle strade
e nei discorsi degli amici
eppure
eppure il flusso di speranze e desideri
quello non s'interrompe ancora
assomiglia a una preghiera
quel suo modo di inventare un mondo fertile
da un paesaggio sterile
Il giorno in cui si ruppe il polso
la sua mano tornò a scrivere
immaginò ancora
la sua vita se, il suo domani se
le due lettere più pericolose di ogni tempo
quando le pronunci
il bello intorno si allontana senza rumore o gravità
eppure
eppure proseguì con i se, se, se
se solo immaginare fosse più difficile
avrebbe qualcosa tra le mani
una qualche forma di speranza
o forse
una rotta silenziosa di asteroide
durante un gioco da bambini